Lavoro

“Se ti scappa la pipì fattela addosso”

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Paderno Dugnano La Filtcem Cgil denuncia l'incredibile caso dell'azienda di cosmetici Gipicco's dove ai lavoratori sarebbe vietato anche andare in bagno. Ieri sciopero di sei ore e blocco stradale

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 28 giugno 2014

C’e chi il lavoro non ce l’ha e c’è chi pur di tenerselo stretto non ha neppure il tempo di andare in bagno a fare la pipì. Sarebbe questo il caso dei lavoratori della Gipicco’s, un’industria di cosmetici di Paderno Dugnano (Milano) che impiega una cinquantina di dipendenti. Ieri i lavoratori si sono fermati per sei ore, hanno eletto tre rappresentanti nella loro Rsu e sono scesi in strada per manifestare tutto il loro disagio fino a bloccare Via delle Industrie. Secondo quanto denunciato dai sindacalisti della Filtcem Cgil i padroni dell’azienda a conduzione familiare non avrebbero rispetto neppure delle esigenze essenziali dei loro operai fino al punto da impedirgli di recarsi alla toilette. “Aspetta la pausa oppure falla pure davanti al macchinario”, sarebbe questa l’assurda e umiliante frase indirizzata a un lavoratore raccontata dai dipendenti.

La situazione insopportabile ha spinto il sindacalista Filtcem Fabio Amodio ad appendere un allarmante avviso sulla bacheca aziendale. “Non è nella facoltà del datore di lavoro – recita la nota sindacale – di proibire in alcun modo e ad alcuna persona di recarsi in bagno per esigenze fisiologiche, poiché lesivo del diritto naturale. Né stabilire quante volte una persona vi si possa recare, né invitare la stessa ad espletare le proprie funzioni direttamente sul macchinario, perchè lesivo della dignità personale”. Ma l’incredibile divieto di fare pipì sarebbe solo l’ultima di una serie di angherie nei confronti dei lavoratori. Eccone un altra raccontata dai dipendenti in sciopero: “Se un lavoratore chiede un permesso o mezza giornata per andare ad udienze scolastiche l’azienda chiede una dichiarazione del preside”. Secondo Amodio “le regole minime di rispetto del lavoro non si riescono ad ottenere e la risposta alle richieste di incontri è sempre la stessa: i lavoratori non contano nulla e il sindacato non deve rompere le scatole”.

Il paradosso vuole che la Gipicco’s procuda proprio prodotti per la toilette: migliaia di chili al giorno di rossetti, lucidalabbra, emulsioni, mascara, ombretti, eyeliner e creme, oltre a un integratore alimentare chiamato Bulk powders. Il caso ieri è stato rilanciato dal sito di Repubblica ma i padroni dell’azienda non hanno voluto rilasciare nessuna dichiarazione né smentita. Sia Salvatore Inguaggiato che sua figlia Irene si sono fatti negare e non hanno voluto parlare con la stampa. Se i fatti denunciati dai sindacalisti e dai lavoratori venissero confermati sarebbero veramente odiosi. Eppure questa piccola storia è solo un altro esempio che racconta fino a che punto è degradato il mondo del lavoro strangolato dalla crisi e dai continui recatti per cui pur di avere uno stipendio si accettano situazioni sempre più insostenibili. In questa azienda c’è un sindacato, figuriamoci cosa accade dove non c’è, dove si lavora da eterni precari o in nero, magari stranieri.

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