A quarantott’ore dalla vittoria del Sì, arriva da Beppe Grillo l’interpretazione autentica del voto referendario. Altro che ridurre per rilanciare il Parlamento, come sostenuto dai suoi compagni di strada culturalmente più consapevoli. L’esatto contrario: «Non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare, ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum». Che la virulenta carica antiparlamentare fosse il motore trainante del “taglio” dei deputati e dei senatori era, in effetti, lampante. Solo chi ha chiuso volontariamente gli occhi ha potuto non vederla. La gran parte di quel 69,6% che ha deciso di liberarsi di un terzo dei...