Contrordine, camerati. Dopo aver passato due giorni a sostenere su Facebook l’innocenza dei Nar condannati per la strage di Bologna, dopo essersi paragonato a Giordano Bruno ed essersi detto pronto ad ardere sul rogo nel nome della verità, dopo aver accusato le «massime autorità dello Stato» di conculcare la giustizia, ieri mattina Marcello De Angelis ha chiesto scusa. In parte, cioè, pur ribadendo che i giornalisti non perdono occasione per infangare il suo onore, il comunicatore «istituzionale» del presidente del Lazio ha ammesso che la sua «unica certezza» sul 2 agosto 1980 «è il dubbio» e che – meno male...