Scuola Rovigo, Valditara impone di abbassare il voto in condotta
Scuola La pagella quest’anno la fa il ministro Giuseppe Valditara. Si può riassumere così la vicenda dell’istituto tecnico e professionale «Viola Marchesini» di Rovigo. Nello scorso ottobre, la scuola salì all’onore […]
Scuola La pagella quest’anno la fa il ministro Giuseppe Valditara. Si può riassumere così la vicenda dell’istituto tecnico e professionale «Viola Marchesini» di Rovigo. Nello scorso ottobre, la scuola salì all’onore […]
La pagella quest’anno la fa il ministro Giuseppe Valditara. Si può riassumere così la vicenda dell’istituto tecnico e professionale «Viola Marchesini» di Rovigo. Nello scorso ottobre, la scuola salì all’onore delle cronache quando 5 studenti spararono pallini di plastica verso una docente durante una lezione e diffusero sui social il video della bravata. Ora la scuola di Rovigo è tornata nei titoli in quanto quattro di quei ragazzi sono stati promossi. Tre di loro con un «8» in condotta, che secondo il regolamento dell’istituto tocca a chi tiene un «comportamento non sempre corretto e/o assenze e/o ritardi oltre il 10%». Il quarto ha addirittura meritato un «9», premio per una «frequenza generalmente regolare» e un «comportamento generalmente corretto».
Per quanto discutibile, le decisioni sui voti spettano esclusivamente al consiglio di classe presieduto dalla dirigente, che non dovrebbe subire pressioni e non ha bisogno del benestare del governo. A Valditara però la pagella dei ragazzi non è piaciuta. Perciò, prima ha ordinato un’ispezione e poi ha chiesto di rifare tutto. «Ho invitato la dirigente scolastica Maria Luisa Finatti a riconvocare il consiglio di classe», ha scritto. «Ha parlato il ministro, ora riconvocheremo il Consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione», ha prontamente risposto la dirigente, fissando il nuovo scrutinio per le 17 di ieri. E i voti sono puntualmente scesi a un «7» e tre «6».
L’intervento di Valditara nel merito della valutazione di singoli alunni è irrituale ma non sorprendente. Dall’inizio del suo incarico, il ministro si è fatto notare per le frequenti ingerenze nel lavoro dei docenti: prima dello scrutinio riconvocato, Valditara aveva preso altre iniziative anomale, come la ormai celebre e tutt’altro che obiettiva lezione di storia del Novecento inviata alle scuole in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino. La sfiducia tra ministro e docenti è reciproca: lo dimostrano le prese di posizione delle scuole che, persino in una scuola disastrata come la nostra, sono arrivati a rifiutare i finanziamenti offerti dal ministero per il piano «Scuola 4.0» pur di non assecondare le direttive di Valditara. Il ministro però non si ferma e ora vuole rivedere il modo con cui si assegnano voti di condotta e sospensioni. Oggi presenterà «delle proposte in questa direzione – ha detto – per dare responsabilità, maturità, autorevolezza e perché serve rispetto verso i docenti». Ma il primo a mostrare rispetto dovrebbe essere proprio lui.
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