Per chi si affacciava adolescente liceale agli anni ottanta, tra l’incomprensibile coda d’odio del decennio precedente che aveva prodotto oltre alla perdita dell’innocenza con l’assassinio di Aldo Moro riforme di incalcolabile valore sul piano dei diritti civili culminati con la Legge 180 Basaglia, la figura di Pier Vittorio Tondelli rappresentò in un certo senso un antidoto a tutto: dalla politica alla musica, dalla famiglia alla scuola, dalla piazza di provincia alla grande città fino al desiderio di viaggiare e conoscere le metropoli europee. Ma per chi ha poco più di trent’anni oggi e non era, dunque, ancora nato quando nel...