La «casa di un ebreo» che non è tale, ha una piccola cucina in cui dalla stufa a legna proviene un lieve tepore. Soffitto a cassettoni tenuto in piedi da un trave di quercia secolare, muri spessi e un grosso tavolo intorno al quale si è seduta la storia. Si entra attraverso una piccola porta, si gira a sinistra ed è come fare un passo in un sacrario: «su quelle due poltrone di pelle, ormai consumata, mamma si sedeva con Primo Levi». SONO LE PAROLE di Aldo Rolfi, figlio della staffetta partigiana e deportata politica Lidia Rolfi. Undici mesi di...