Lavoro

Sciopero Trasporto pubblico locale, adesione quasi totale

Sciopero Trasporto pubblico locale, adesione quasi totaleLo sciopero del Trasporto pubblico locale

Senza Contratto I sindacati: punte del 100% in molte zone del paese. Le imprese chiedono al governo ristori ma propongono «aumenti zero». Malorgio (Filt Cgil): il governo li vincoli al rinnovo del contratto

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2022

Tre anni di contratto scaduto con la prospettiva di un rinnovo senza alcun aumento salariale. Per questo ieri lo sciopero nel trasporto pubblico locale ha avuto «un’adesione quasi totale». Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl sottolineando come ci siano state punte del 100% su alcune linee a Milano e Napoli. «L’adesione – proseguono – è un segnale di insofferenza non più sostenibile determinato dal mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre tre anni». «Nel corso della mattinata – riferiscono i sindacati – a Milano tre linee della metropolitana su quattro hanno sospeso il servizio, c’è stato uno stop della metropolitana e delle funicolari a Napoli mentre a Roma il servizio di bus e metro è stato rallentato». Lo sciopero di 4 ore è proseguito fino alle 15,30 a Genova e Ancona, fino alle 16 a Bologna mentre è iniziato alle 18 e terminato alle 22 a Torino e Firenze.

I lavoratori che, con senso di responsabilità – ricordano le organizzazioni sindacali – «non si sono mai fermati, nonostante le disagevoli condizioni di lavoro, spesso mettendo a rischio anche la propria sicurezza per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, meritano rispetto e la dignità di ottenere l’adeguamento del salario e il riconoscimento della propria professionalità».

«IN ASSENZA DI SEGNALI concreti, come quelli che ci aspettiamo da parte le istituzioni, a partire dal Ministero dei Trasporti e della mobilità sostenibili nel vincolare una parte delle risorse destinate al settore per il rinnovo del contratto – concludono – la protesta non si fermerà con altre azioni di sciopero».

La trattativa con Asstra è bloccata e i sindacati denunciano la volontà delle imprese di non riconoscere alcun aumento su stipendi da 1.200 euro al mese poco dignitosi per le grandi responsabilità degli autisti, specie durante la pandemia. Il contratto Tpl è scaduto il 31 dicembre 2017 con un solo accordo ponte fino al 2020 che ha regolato solo un arretrato economico per il triennio già trascorso.

LE IMPRESE CHE OPERANO sulla lunga percorrenza hanno appena chiesto ristori per la nuova ondata di Omicron che ha ridotto il traffico e lamentano la difficoltà a reperire manodopera, ben poco incentivata dai bassi salari proposti dalle varie Flixbus e compagnia.

«Nei trasporti, oltre all’emergenza pandemica, c’è una emergenza che riguarda chi lavora – denuncia il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio – e che le istituzioni fanno finta di non vedere. Nel trasporto pubblico c’è un contratto scaduto da fine 2017 che interessa una categoria di lavoratori che ogni giorno prova a garantire un servizio essenziale. Personale spesso vittima di aggressioni in questa fase così complessa del paese». Secondo Malorgio «è un’emergenza salario, talmente vera che le aziende, le stesse che rifiutano il rinnovo del contratto, non riescono a trovare personale. Per evitare una escalation di tensione sociale che penalizzerebbe ulteriormente le esigenze di mobilità dei cittadini e il servizio erogato abbiamo chiesto al Mims di vincolare le necessarie misure di sostegno al settore richieste, alla rapida chiusura del rinnovo del contratto».

INTANTO USB Lombardia ieri ha annunciato uno sciopero per martedì 18 gennaio contro la decisione di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, di «svendere un pezzo di azienda, i sistemi informativi, cedendo anche i lavoratori insieme al servizio». «È la prima volta che insieme ai servizi vengono svenduti i lavoratori – spiega Usb – , che in questo caso passeranno per la metà all’azienda esterna con perdita di diritti salariali e contrattuali».

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