Lavoro

Sciopero trasporti dei sindacati di base, un successo nonostante Salvini

Sciopero trasporti dei sindacati di base, un successo nonostante SalviniFermata del bus – Ansa

Aalta adesione in tutte le principali città. I Giuristi democratici contro Salvini: «lede il diritto di sciopero»

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 16 dicembre 2023

In tutta Italia, e soprattutto nelle principali città, lo sciopero dei trasporti indetto dai sindacati di base ha registrato percentuali di partecipazione dei lavoratori altissime. Nonostante la precettazione del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che aveva ridotto la protesta, inizialmente prevista per tutta la giornata, alla fascia oraria 9-13.

Milano paralizzata, tanto che il deputato FdI Riccardo De Corato annuncia un’interrogazione parlamentare al leghista. Due metro su tre chiuse a Romae molti autobus fermi. Adesione oltre il 50% a Trieste e Torino e superiore al 70% in Puglia, dice l’Unione sindacale di base (Usb). «I lavoratori e le lavoratrici non si sono lasciati intimidire dall’ordinanza anti-sciopero di Salvini», afferma il sindacato.

In una nota congiunta Cub, Cobas, Adl Cobas, Al Cobas e Sgb scrivono che «l’adesione alla mobilitazione degli autoferrotranvieri è significativa in ogni città: Roma, Milano, Palermo, Napoli, Firenze, Bologna, Padova, Genova, Venezie, Verona e altre ancora». Queste organizzazioni avevano presentato ricorso urgente al Tar del Lazio contro la precettazione. Ieri il tribunale amministrativo ha respinto la domanda cautelare sostenendo che una protesta di 24 ore avrebbe causato troppi disagi all’utenza e parlando addirittura di rischi per la pubblica incolumità a causa delle condizioni atmosferiche.

«Mi sono preso l’onore e l’onere di garantire il diritto allo sciopero ma anche di garantire ai cittadini la libertà di muoversi per andare a lavorare», ha ribadito ieri Salvini. Contro il leader del Carroccio si sono scagliati i Giuristi democratici: «viola la Costituzione, scavalca il parlamento e rende l’Italia un paese più povero di diritti e più ricco di prepotenza e abuso».

I giuristi sostengono che anche in questo caso la legge era stata pienamente rispettata dalle associazioni dei lavoratori, nonostante la 146/1990 sia tra le norme più restrittive d’Europa. In ogni caso attribuisce al governo il potere straordinario di intervento solo in casi eccezionali. Mentre «il ministro Salvini ha deciso di usare il proprio ruolo affermando pubblicamente che nel settore dei trasporti non sarà più possibile fare una giornata di sciopero», scrive Gd.

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