Sciopero generale: il garante precetta sanità e trasporti
Uno sciopero Cgil e Uil – Foto Ansa
Lavoro

Sciopero generale: il garante precetta sanità e trasporti

Lotte Sindacali La Commissione di Garanzia in una sola seduta decapita la protesta dei due confederali e dei Cobas per il 29 novembre forzando il principio di rarefazione e presumendo in maniera incredibile la partecipazione
Pubblicato circa 23 ore faEdizione del 15 novembre 2024

In Italia scioperare sta diventando un’impresa. Il diritto costituzionale – articolo 40 – viene sempre più svilito, non solo dal PrecettoLaQualunque Matteo Salvini, ma anche dalla Commissione di garanzia. In una sola seduta, su proposta delle presidente Paola Bellocchi – da un anno e mezzo in carica – ha azzoppato sia lo sciopero generale di Cgil e Uil del 29 novembre che quello, proclamato ancora prima, da Cub e Sgb.

La Garante ha intimato a Cgil e Uil di «escludere dallo sciopero generale i settori trasporto ferroviario», «trasporto merci», «personale del ministero della giustizia», ma soprattutto «personale appartenente alla dirigenza medica, veterinario, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa e delle professioni sanitarie del Ssn, dipendenti delle aziende ed enti del Ssn».

Nel gelido e scorretto burocratese, significa che venerdì 29 novembre allo sciopero generale di Cgil e Uil non potranno partecipare tutti i lavoratori dei trasporti e della sanità.

Per ora le due confederazioni non replicano ma hanno comunque cinque giorni per appellarsi e, se come probabile, la Garante confermerà la decisione, potrebbero decidere di far scioperare comunque tutti i lavoratori mettendo in conto di pagare le multe che discendono dal mancato rispetto della «indicazione» della Commissione.

La motivazione addotta dalla Garante è il cosiddetto «principio di rarefazione» che «ritiene necessario, per i servizi pubblici essenziali, intercorra un intervallo di almeno 10 giorni» «tra lo sciopero generale e scioperi di ambito e livello diverso».

Se è vero che nel Trasporto pubblico locale (Tpl) e in parte anche nel trasporto ferroviario si sono tenuti scioperi recenti – il successo della protesta unitaria nel Tpl dell’8 novembre – il principio pare molto meno rispettato nel settore sanità, visto che la Garante cita lo sciopero dei sindacati autonomi Anaao, Assomed, Cimo-Fesmed e (il più grande, ndr) Nursing up», proclamato per il 23 novembre.

Ancora peggiori le motivazioni addotte per bloccare lo sciopero generale di Cub e Sgb, Cobas, Adl Cobal, Clap, Sial Cobas e Usi – quest’anno l’unità dei cosiddetti Cobas è stata rotta dalla decisione Usb di scioperare in solitaria il 13 dicembre – del 29 novembre: per una discrezione sulla presunta adesione nel settore Sanità e della Rai, sostenendo che avrebbero scioperato un numero bassissimo di lavoratore.

Bocche cucite da Cgil e Uil, mentre la Cub con il segretario nazionale Antonio Amoroso parla apertamente di decisione che «ha dell’incredibile». «La Commissione di Garanzia si è arrogata la prerogativa di valutare, ex-ante, l’impatto sull’utenza con lo scopo di decidere a proprio piacimento e discrezione, quale iniziativa “autorizzare” e quale giudicare illegittima e da riprogrammare con le “indicazioni”. Siamo dunque – conclude Amoroso – al paradosso per cui, sulla base di dati in possesso della Commissione e tutt’altro che trasparenti sulle adesione degli scioperi precedenti l’Autorità decide derogarlo a proprio piacimento».

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