«Non si può pensare solo al profitto, tagliando i servizi essenziali e la forza lavoro, cioè noi». La manifestante al presidio fiorentino di via Pellicceria – un migliaio di partecipanti – dà voce alla quasi totalità dei 140mila addetti di Poste Italiane, in sciopero generale per cercare di fermare la riduzione dei servizi, la carenza di personale, un ulteriore taglio degli uffici e dei centri di meccanizzazione postale come quello di Sesto Fiorentino. Tutto propedeutico al progetto di completare la privatizzazione, rinviata all’anno prossimo dal governo Renzi ma sempre nell’agenda dell’esecutivo e dell’ad Francesco Caio. A poca distanza dalla sede...