Schmitt, forme dell’Impero nella finis Europae
«Hinterhäuser in Dresden» – Franz Radziwill, Darmstadt, Hessisches Landesmuseum
Alias Domenica

Schmitt, forme dell’Impero nella finis Europae

«Stato, grande spazio, Nomos» da Adelphi Il disorientamento del grande giurista che aderì al nazismo in un mondo in cui la politica e il diritto si erano ormai congedati dall’ancoraggio alla «terra»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 10 gennaio 2016
Basata su due raccolte pubblicate negli scorsi anni in Germania a cura di Günter Maschke, esce ora da Adelphi un’ampia antologia di testi di Carl Schmitt titolata Stato, grande spazio, nomos (a cura di Giovanni Gurisatti, Adelphi, pp. 527, euro 60,00) che intende documentare sua la produzione «internazionalistica», negli anni che precedono e seguono la pubblicazione del Nomos della terra nel diritto internazionale dello «Jus publicum europaeum». La ripresa della prima edizione del celebre saggio dedicato a Il concetto del politico, datata 1927, ha più che altro il senso di rendere evidente la cesura che nella riflessione di Schmitt si...
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