Il 9 di settembre del 1566 Pio V compie un gesto all’apparenza inaspettato per un ex inquisitore che, da Papa, avrebbe poi legato per sempre il suo nome alla vittoria nell’ultima crociata di Lepanto: concede la cittadinanza romana, e quindi la libertà, a tutti quegli schiavi che, una volta ricevuto il battesimo, si fossero presentati in Campidoglio a farne richiesta. Oltre a ricostruire per la prima volta la storia di queste emancipazioni, il libro di Serena Di Nepi I confini della salvezza Schiavitù, conversione e libertà nella Roma di età moderna (Viella, pp. 252, euro 28,00) mostra come esse si...