Sblocca cantieri, la Camera vota la fiducia. La protesta: «Apre varchi a mafia e corruzione»
Il caso Oggi la Camera vota il decreto contestatissimo dai sindacati e dalle associazioni antimafia e ambientaliste: un provvedimento ingiusto, pericoloso e inquietante
Il caso Oggi la Camera vota il decreto contestatissimo dai sindacati e dalle associazioni antimafia e ambientaliste: un provvedimento ingiusto, pericoloso e inquietante
La fiducia sul decreto «sblocca cantieri», il voto definitivo è previsto oggi alla Camera, è stata giudicata una «forzatura» del governo da parte dei sindacati, delle associazioni antimafia e ambientaliste che si oppongono da mesi a un provvedimento considerato ingiusto e pericoloso. «Il governo pone la fiducia su un decreto che apre varchi enormi a corruzione e mafia, mentre Arata e suo figlio vengono arrestati per corruzione, auto-riciclaggio e intestazione fittizia di beni – osserva il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra – Chiediamo al Governo- prosegue- di togliere la fiducia e riaprire il confronto». «L’ultima speranza rimane il Presidente della Repubblica Mattarella – sostiene Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil – Le troppe stazioni appaltanti siano più libere di favorire soluzioni clientelari lucrando sui salari, sulla salute dei lavoratori, sulla sicurezza nei cantieri, sulla qualità dei materiali e della progettazione, tutto in nome del risparmio dei costi con il massimo ribasso. Questo provvedimento non sblocca nulla e le modifiche al codice degli appalti creano ulteriori ritardi e incomprensioni anche con la duplicazione di enti pubblici». «Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza, anche sullo Sblocca cantieri che come è stato architettato oggi apre i varchi alla corruzione e alle mafie» ha ribadito ieri Don Luigi Ciotti di Libera.
Nello specifico, i Cinque Stelle hanno concesso alla Lega la sospensione fino al 31 dicembre 2020 di queste norme del codice degli appalti: l’obbligo per i comuni di fare gare attraverso le stazioni appaltanti (rimarrà solo la facoltà); l’obbligo di scegliere i commissari di gara tra gli esperti iscritti all’albo Anac; lo stop all’appalto integrato, possibile fino al 2020. Resta il limite ai subappalti (per un massimo del 40%) e l’obbligo di indicare la terna di subappaltatori in sede di offerta per le gare sopra soglia comunitaria. Elevata, poi, da 50 a 75 milioni il limite di importo delle gare dalla quale scatta l’espressione del parere obbligatorio del consiglio superiore dei lavori pubblici. Si potrà inoltre procedere all’affidamento diretto tra 40 mila e 150 mila euro con la consultazione di almeno tre operatori economici; tra 150 e 350 mila procedura negoziata con la consultazione di almeno 10 operatori; tra 350 e 1 milione procedura negoziata previa consultazione di 15 imprese. Dal milione di euro sarà obbligatoria la procedura aperta. Previsto un pacchetto di misure per le regioni del centro Italia e Ischia colpiti da terremoti. Previsto tra l’altro l’affidamento diretto fino a 40 mila euro degli incarichi di progettazione e servizi di architettura e ingegneria. Nello sblocca cantieri c’è anche il capitolo video-sorvegliare e punire a cui è sensibile il governo pentaleghista. Sono previsti 160 milioni di euro, dal 2019 al 2024, per istallare telecamere nelle case di cura e negli asili nidi
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