Daniela Santanchè risulta iscritta nel registro degli indagati perla gestione delle sue aziende. Mercoledì, nel corso della sua informativa al senato, aveva negato che risultassero indagini a suo carico basandosi su una verifica dei suoi legali risalente alla fine del 2022. L’iscrizione della ministra risalirebbe al 6 ottobre.

Da quella data, gli inquirenti hanno fatto valere la facoltà di secretare la notifica per un massimo di tre mesi, per motivi di indagine. Dunque, le indiscrezioni uscite sui giornali in queste settimane risultano confermate dalle fonti della procura di Milano che indaga per falso in bilancio e bancarotta dallo scorso 5 giugno. Insieme al ministro del turismo risultano iscritte el registro degli indagati altre cinque persone che hanno avuto ruoli societari in Visibilia Editore tra il 2016 e il 2020: la sorella Fiorella, il compagno della senatrice di Fratelli d’Italia Dimitri Kuntz, gli ex consiglieri di amministrazione Massimo Cipriani e Davide Mantegazza e l’ex sindaco Massimo Gabelli.

Tutti potrebbero essere destinatari, a breve, della richiesta di proroga delle indagini che la procura di Milano ha inoltrato al giudice per le indagini preliminari già dalla fine dello scorso marzo.

La notizia alimenta ulteriormente la polemica politica. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Francesco Silvestri fa sapere che presenterà una mozione di sfiducia individuale anche a Montecitorio.

«Voteremo la mozione di sfiducia di fronte a una ministra che ha mentito al parlamento e in più occasioni – ribadisce il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni – Sulla sua condizione di indagata, sui suoi rapporti con le aziende e con i dipendenti che l’hanno smentita e che più volte avevano denunciato le condizioni in cui si erano trovati, ha omesso di citare i suoi ruoli e i compensi ricevuti da tutte le sue società, ha ammesso molte delle questioni che erano già emerse nelle inchieste giornalistiche sui debiti verso lo stato. E poi non contenta ha attaccato in modo violentissimo, arrogante e minaccioso i giornalisti di questo paese».

A proposito dei giudizi sui giornali espressi da Santanchè e diversi esponenti della maggioranza, prende posizione anche la Federazione nazionale della stampa. «Dall’attacco della ministra alla stampa si capisce come questa classe politica voglia stringere sempre più il bavaglio intorno all’informazione» affermano Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Fnsi.