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Sanremo e il reale, ma si scontra con l’audience

Sanremo e il reale, ma si scontra con l’audienceLuciana Littizzetto e Fabio Fazio durante la prima serata del festival 2014

Festival I due operai e il mancato assalto di Grillo. E le metafore indolori delle canzoni

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 19 febbraio 2014

«Si percepisce che c’è un diffuso dolore sociale italiano. Si fa fatica a fare un racconto leggero come vorremmo. È più complicato di un anno fa». Come è avvenuto tante altre volte nelle precedenti 63 edizioni, la realtà fa capolino al Festival di Sanremo che questa volta aveva scelto come tema «la bellezza perduta dell’Italia». L’allarme lo lancia Luciana Littizzetto nella conferenza stampa quotidiana. C’è da discutere dei due operai dei Consorzi del Bacino di Napoli e Caserta che hanno ottenuto fosse letta da Fabio Fazio una missiva in cui si denuncia la situazione di chi può perdere il lavoro. C’è da dibattere pure sul mancato assalto al palcoscenico di Beppe Grillo che si è accontentato di tenere un comizio nello spazio antistante al’Ariston.

A proposito dei due operai, Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, fornisce dettagli che arrivano dalla questura: quattro biglietti comprati collettivamente, una donna che finge di star male per distrarre la sicurezza, denuncia partita d’ufficio (non dalla Rai) per «violenza privata». Fabio Fazio – in diretta se l’è cavata con mestiere di fronte all’imprevisto – sostiene, pur rispettando la protesta, che quei venti munuti iniziali hanno penalizzato lo spettacolo: «È seguita troppa frammentazione. Sono stati spostati i blocchi di pubblicità, si è perso il ritmo. Il paese in effetti è irato, irascibile. Le canzoni si rifugiano nell’intimismo per sfuggire al malessere esterno».

Gli indici degli ascolti, sono soddisfacenti, seppure non eccezionali: 10 milioni 938 mila gli italiani che non hanno resistito alla calamita della prima serata del Festival. Flessione rispetto a un anno fa, quando a condurre era la stessa coppia Fazio-Lanzilletto. Il direttore Leone mette subito le mani avanti: «Abbiamo notato che lo share è andato in salita quando è finito l’episodio dei due operai. Non vorrei esagerare, ma erano fuori tema».

Le canzoni, in effetti, di disagio sociale e politico non parlano. Ci ha provato Cristiano De André a citare gli «invisibili» ma la giuria gli ha bocciato proprio quel pezzo dove parlava di droga e di Genova. Perfino Frankie Hi-Nrg, famoso per i proclami in stile rap, ha scelto metafore indolori nel suo brano Pedala. Qualcosa di meno scontato lo ascolteremo forse nelle canzoni dei giovani, di sicuro in quella del rapper Rocco Hunt, 19 anni: «La strage dei rifiuti, l’aumento dei tumori/ siamo la terra del sole, non la terra dei fuochi».

E Grillo? Fazio racconta che mentre andava in onda la pubblicità, dopo che i due operai avevano abbandonato la balconata, il leader del M5S lo ha minacciato sorridendo: «Adesso vedrai cosa ti faccio io». Dagli sguardi beffardi di Grillo si è capito che nella platea dell’Ariston non sarebbe accaduto nulla. Prudentemente, però, le telecamere hanno evitato di inquadrare le prime file dove di solito fanno sfoggio di sé dirigenti Rai e volti noti (una eccezione, chissà perché, è stata fatta per Massimo Giletti).

Il comizio di Grillo contro la Rai, i giornalisti e Matteo Renzi fatto fuori dall’Ariston ha provocato la reazione del direttore generale Luigi Gubitosi, che ha sfidato a duello il comico genovese: «I dati citati da Grillo sul bilancio della Rai sono falsi e irrealistici. Sono pronto a fare una scommessa: se il bilancio è peggiorato, lavorerò un anno gratis e devolverò il mio stipendio in beneficenza a una Onlus che lui mi indicherà. Altrimenti a devolvere la stessa cifra al Premio Ilaria Alpi dovrà essere Grillo». Tanto rumore per nulla. Gli organizzatori avevano parlato di dieci biglietti comprati da Grillo & c. annunciando l’impegno a stroncare ogni tentativo di «interrompere un servizio pubblico». Beppe e figlio, unici grillini con biglietto in platea, hanno lasciato l’Ariston dopo le 22, quando alla fine della prima serata del Festival mancavano più o meno tre ore.

 

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