Il «Rilancio» della sanità, con l’infermiere di quartiere
Decreto rilancio Il ministro Speranza spiega in un video come saranno investiti i 3,25 miliardi del decreto
Decreto rilancio Il ministro Speranza spiega in un video come saranno investiti i 3,25 miliardi del decreto
Come saranno investiti i 3 miliardi e 250 milioni che il “decreto rilancio” destina al comparto della sanità? Il ministro Speranza in un videomessaggio sul sito del ministero della Salute illustra i provvedimenti: “Li spendiamo in tre grandi ambiti. La sanità del territorio, dunque assistenza domiciliare, infermiere di quartiere, e unità sanitarie di continuità assistenziale. Gli ospedali, con i Covid hospital, il rafforzamento delle terapie intensive e subintensive, e l’aggiornamento dei pronto soccorso e delle ambulanze. Infine il personale, con nuove assunzioni, incentivi, e aumento delle borse di specializzazione”.
In dettaglio, risorse pari a 1,256 miliardi serviranno per rafforzare la sanità del territorio. “La vera chiave per affrontare l’epidemia da Covid-19”, ha spiegato Speranza. I fondi finanzieranno l’assistenza domiciliare, la rete territoriale, le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), il monitoraggio domiciliare, le strutture territoriali di isolamento, gli infermieri di quartiere e gli assistenti sociali.
Sul fronte dell’assistenza domiciliare, con un investimento di 733 milioni l’assistenza ai pazienti ultra 65enni passerà dagli attuali 610.741, pari al 4% della popolazione over 65, a 923.500, pari al 6,7%, al di sopra della media Ocse (6%). Mentre per la rete territoriale e le Usca, con 61 milioni sarà potenziata l’attività di sorveglianza attiva a cura dei Dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Disposto poi l’incremento dei controlli nelle Rsa, anche grazie a medici specialisti, e aumentata la funzionalità delle Usca, deputate al supporto dei servizi di assistenza domiciliare, reclutando al loro interno medici specialisti ambulatoriali convenzionati.
Con 332 milioni viene introdotto l’infermiere di quartiere, per potenziare l’assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità. Ci saranno 9.600 nuovi infermieri, otto ogni 50mila abitanti. Si aumenta inoltre, con 10 milioni di spesa, la disponibilità del personale infermieristico a supporto degli studi di medicina generale, per fronteggiare l’emergenza.
Sarà potenziato il monitoraggio domiciliare con un investimento di 72 milioni, in modo da coordinare i servizi di assistenza e capire in tempo reale come intervenire. Altri 14 milioni serviranno per gli assistenti sociali, cui viene demandata in collegamento con le Usca la valutazione dei bisogni dei pazienti e l’integrazione con i servizi socio-sanitari. Ancora, 32 milioni sono destinati alle strutture territoriali di isolamento (alberghi in primis) per applicare le misure di isolamento domiciliare e di quarantena, o per ospitare pazienti dimessi.
Capitolo ospedali. Qui le risorse ammontano a 1,467 miliardi, con i quali finanziare la nascita dei Covid hospital, e aumentare i posti di terapia intensiva che da 5.179 passano stabilmente a 8.679 (+70%), cui vanno aggiunti 300 posti di terapia intensiva negli “ospedali mobili” (quattro strutture pronte ad essere allestite in caso di bisogno), e 2.112 posti di terapia subintensiva.
Nel complesso si arriva a 11.091 posti, il 115% in più rispetto allo scorso gennaio. Si incrementano inoltre le terapie semintensive con 4.225 posti letto, e si ristrutturano e riorganizzano Pronto soccorso e Dea creando percorsi ad hoc per i pazienti contagiati, per i quali è prevista anche la messa in opera delle “ambulanze Covid”, per trasferimenti, dimissioni protette e trasporti interospedalieri.
Terzo e ultimo capitolo quello del personale, con 526 milioni a disposizione per incentivi (190 milioni), nuove assunzioni (241 milioni) e 4.200 borse di specializzazione (90 milioni) per i giovani laureati in medicina. “Già nel ‘decreto marzo’ – ricorda Speranza – avevano stanziato un miliardo e 400 milioni per assumere 4.917 medici, 11.144 infermieri e 5.032 professionisti sanitari e socio-sanitari. Nel complesso dalla legge di bilancio in poi in questi mesi sono stati stanziati per il Servizio sanitario nazionale 6 miliardi e 845 milioni. Più di quello che era stato investito negli ultimi cinque anni”.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento