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Sangiuliano ex cathedra, polemiche alla Federico II

Sangiuliano ex cathedra, polemiche alla Federico IIIl ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – Ansa

Napoli Per il ministro della cultura una "lectio magistralis" all'Università su «Cultura di massa e politica culturale»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 maggio 2023

Qualche raro precedente c’è, ma bisogna tornare a diversi anni fa. Oppure a pochi giorni fa, perché il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che domani terrà una lectio magistralis all’Università di Napoli Federico II è parte di un notevole sforzo dei ministri di questo governo di impalcarsi a professori straordinari. Prima c’era stato Tajani, a Perugia, il 2 maggio, a insegnare diplomazia. Poi Piantedosi (quello che «sì, sono un questurino») a Caserta, il 18, ad ammaestrare nientedimeno che sulla Costituzione. E siccome non c’è due senza, domani tocca al ministro della cultura che parlerà di quel che gli sta più a cuore: «Cultura di massa e politica culturale». Ospiti, informa la locandina, il magnifico rettore Lorito e il direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Sandro Staiano, giurista già professore del Sangiuliano dottorando di diritto e poi opinionista affezionato per il Sangiuliano direttore di Tg.

Anche a Napoli quindi le istituzioni universitarie srotolano il tappeto rosso al governo. Questa volta a un ministro che in città infila un appuntamento pubblico dopo l’altro, tanto da far sospettare qualche ambizione in vista dei prossimi impegni elettorali. L’appuntamento di domattina è nel cuore della zona universitaria (10:30 nell’aula Pessina di Giurisprudenza) e non è improbabile che anche gli studenti si diano da fare per accogliere il ministro. Intanto nella mail dei professori dell’Ateneo è circolato più di un dubbio sull’opportunità di un tale solenne invito. Che è destinato ad avere un bis, perché tra poco, il 9 giugno, la Federico II aprirà l’anno delle celebrazioni per l’ottocentesimo compleanno dell’Università e tra gli allievi «illustri» si annuncia ancora Sangiuliano.

Un documento con il quale i docenti prendevano le distanze dalla decisione di affidargli la lectio magistralis è stato qualche giorno in gestazione, poi è rimasto nelle mail. Le ragioni le spiega Gianluca Imbriani, professore di Fisica: «Nessun ministro dovrebbe venire, in quanto tale, a dare lezioni all’Università. Non è questione di collocazione politica e neanche di titoli scientifici, che magari Sangiuliano può anche avere non è questo il punto. Il punto è che un ministro quando viene all’Università partecipa a un dibattito o si mette in ascolto delle esigenze dell’Ateneo. Non dà lezioni»

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