Salvini incendiario, 5S cauti L’alleanza è a due velocità
Migranti, Ue, Flat tax, pensioni Il vicepremier leghista guarda alle europee e vuole mettere subito in agenda i suoi cavalli di battaglia. Il ministro grillino Fraccaro: «Non dobbiamo correre nell’approvazione delle leggi»
Migranti, Ue, Flat tax, pensioni Il vicepremier leghista guarda alle europee e vuole mettere subito in agenda i suoi cavalli di battaglia. Il ministro grillino Fraccaro: «Non dobbiamo correre nell’approvazione delle leggi»
Nei titoli, in questi due giorni di debutto come premier, Giuseppe Conte ha sovrabbondato. Nei particolari molto meno: «Non chiedetemi dettagli, abbiamo appena giurato», si è lamentato ieri. Quanto a tempi e definizione dell’agenda, poi, nemmeno una parola. In realtà indicare date precise non sarebbe davvero stato possibile. In compenso definire almeno le priorità all’interno del nutrito «contratto» sarebbe stato non solo possibile ma quasi doveroso. A impedirlo, oltre al comprensibile bisogno di chiarirsi le idee conti alla mano, è di certo il fatto che sulla tabella di marcia e sulla velocità di crociera i soci contraenti hanno interessi opposti.
I 5S NON HANNO FRETTA. Giocano sui tempi lunghi. Contano sul fatto che il provvedimento demagogico per eccellenza, quello sui vitalizi, basterà a garantire consenso, e quello è di facilissima realizzazione: non c’è neppure bisogno di passare per l’aula. Non hanno interesse ad avvicinare neppure di un giorno le elezioni politiche e sanno che invece Salvini potrebbe puntare proprio sull’arrivarci in tempi celeri per incassare i dividendi elettorali della campagna di primavera.
Il ministro per i Rapporti con il parlamento Fraccaro lo dice chiaramente: «Non dobbiamo correre nell’approvazione delle leggi e credo che gli italiani capiranno se ci metteremo qualche mese in più». Del resto proprio Conte, a proposito dell’unica legge sulla quale si sia soffermato, il reddito di cittadinanza, aveva spiegato che prima bisognerà intervenire sui centri per l’impiego, e solo poi si passerà al reddito vero e proprio. Ci vorrà del tempo.
C’è un motivo in più che spiega l’assenza di fretta dei 5S. Tutta quest’ansia di arrivare a situazioni conflittuali con la Ue o con la Nato, loro che erano pronti a governare con il super-europeista Pd e che avevano già solennemente giurato fedeltà all’Alleanza atlantica, non la condividono. La realtà è che i capitoli del contratto più spinosi sono quelli fatti inserire dal Carroccio e si può capire che i 5S, avendoli in buona parte subìti, non brucino per la voglia di premere l’acceleratore. Lo stesso premier, al Senato, era in realtà stato molto cauto sul capitolo Ue. La Lega ha risposto con un intervento durissimo nella dichiarazione di voto di Candiani. Ieri Conte ha irrigidito i toni, probabilmente proprio per dare soddisfazione a un Carroccio che il giorno prima aveva mascherato a fatica disappunto e irritazione. Si è impegnato a trattare sul debito mirando a una «discesa progressiva». Ma non è certo questo che può bastare alla Lega.
PERCHÉ GLI INTERESSI DI SALVINI sono opposti. Il conflitto con la Ue, che per i 5S è periferico, è per lui centrale. Le elezioni europee del 2019 sono pertanto un appuntamento fondamentale, al quale il ministro degli Interni non intende presentarsi con il carniere vuoto. Si spiega così il suo iper-attivismo, la raffica di dichiarazioni incendiarie. E chissà che anche la plateale scortesia di ieri, quando il vicepremier ha abbandonato l’aula di Montecitorio per incontrare «gli elettori di Brindisi» subito prima della replica di Conte, non fosse un messaggio.
Il leghista, comunque, non si limita a gesti simbolici, intenzionali o meno. Va giù a valanga sulla Flat Tax. «E’ giusto che se uno guadagna, fattura e paga di più risparmi di più». E se questa non è progressività fiscale ma solo una inevitabile proporzionalità poco male. L’importante è che «ci guadagnino tutti e tutti abbiano qualche soldo in tasca di più da spendere». Per qualcuno saranno cifre enormi, per molti qualche spiccio, ma cosa importa? Sull’abolizione della Fornero, il leader della Lega è categorico: «E’ sacra». A seguire, torna la promessa di rinchiudere i «clandestini» nei centri per il rimpatrio: «Mai più a spasso».
SI PUÒ SCOMMETTERE che Salvini insisterà perché anche i punti critici, come la Flat Tax e l’intervento sulla Fornero, vengano messi in agenda presto, e se comporterà scontri con la Ue tanto meglio. Stesso discorso per quanto riguarda la Nato. La pressione per la fine delle sanzioni contro la Russia, accolta da Conte, ha provocato l’immediata reazione del segretario generale Stoltenberg: «Perché siano rimosse le sanzioni Mosca deve cambiare comportamento». Meno diplomatico, il New York Times bolla il governo Conte definendolo «awful», orribile. Il leghista se ne frega: «Altro fango dei poteri forti. Altro orgoglio per me».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento