Un piede nel cuore dell’Europa più istituzionale che ci sia, quella dell’ex presidente della Bce. L’altro in un sovranismo che cerca di depurarsi dall’antieuropeismo con il sogno di costituire, un giorno, il gruppo più forte del Parlamento europeo. Il Salvini ultimo modello viene presentato a Budapest, ospite il maestro Viktor Orbán, che incorona il leghista «nostro eroe perché ha saputo fermare l’immigrazione via mare come noi la abbiamo fermata via terra», e con loro il polacco Morawiecki. Promettono di rivedersi a Varsavia in maggio, pandemia permettendo, poi a Roma. Garantiscono che, se per ora sono solo in tre, presto si...