Salvataggio al largo di Roccella, a bordo 446 persone
Calabria Il vescovo di Locri contro «ogni forma di xenofobia». Manifestazione delle associazioni antirazziste a Reggio
Calabria Il vescovo di Locri contro «ogni forma di xenofobia». Manifestazione delle associazioni antirazziste a Reggio
Un peschereccio con a bordo 446 immigrati, in difficoltà perché imbarcava acqua, è stato soccorso al largo della costa jonica calabrese, nei pressi di Roccella, grazie a un intervento coordinato dal Centro nazionale della Guardia Costiera di Roma. Il salvataggio, che si è concluso alle 11, è avvenuto a circa 80 miglia dal litorale. A bordo c’erano 59 bambini e 95 donne. I migranti sono stati trasbordati su un’imbarcazione della Marina militare presente nella zona in cui il peschereccio si è trovato in difficoltà. La Centrale operativa di Roma ha anche dirottato due mercantili per fornire assistenza.
Il vescovo di Locri, Francesco Oliva, chiede scusa ai migranti: «La nostra terra, povera, ma abitata da gente semplice e di grande dignità, si ribella di fronte ad ogni forma di xenofobia, di sospetto e pregiudizio verso lo straniero». Per il presule non è credibile la tesi secondo cui «i migranti possano portare sconvolgimenti nella sicurezza sociale. E’ del tutto falso che ci facciano perdere identità e cultura, che possano alimentare concorrenza sul mercato del lavoro o, addirittura, introdurre nuova criminalità. I migranti che approdano sulle nostre coste non lo fanno per restare. Sono solo di passaggio e per loro tante sono le difficoltà da superare: le strutture di accoglienza non sono sempre adeguate e mancano le risorse per renderle efficienti».
Ieri, davanti alla prefettura di Reggio Calabria si è svolto un affollato sit-in dei movimenti antirazzisti. «Chiediamo l’apertura di corridoi umanitari, la sostituzione di Triton con altre operazioni che possano scongiurare altre stragi. Si consenta alle persone tratte in salvo di scegliere il Paese dove andare sostenendo con un fondo europeo ad hoc l’accoglienza in quei Paesi sulla base della distribuzione dei profughi. Questi morti non consentono a nessuno di perder tempo e continuare a pronunciare parole vuote. Sono persone in carne e ossa. E invece sembrano fantasmi». I partecipanti, vestiti appunto da fantasmi, hanno denunciato l’assenza di una politica per l’immigrazione e le leggi dei governi dell’Ue «che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte». A promuovere l’iniziativa, il Coordinamento reggino per i diritti civili (Arci, Arcigay Reggio, Collettivo Autonomia, Cortocircuitolab, Amnesty International gruppo 292, Maestri di Speranza, Pagliacci Clandestini. Csoa Angelina Cartella, Sos Rosarno).
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento