Tutti gli scrittori, o quasi, si dicono realisti, ma pochi si vanterebbero di appassionarsi alla normalità. E se lo fanno, il prezzo sarà, nella maggior parte dei casi, una eccedenza sfrontata della maniera. Tanto più sorprendente è il caso della giovanissima Sally Rooney, irlandese nata nel 1991, la cui aspirazione è sintetizzata come meglio non si potrebbe nel titolo del suo ultimo libro, Persone normali, appena tradotto da Maurizia Balmelli (Einaudi, pp. 240, e 19,50). Scegliere un titolo così è una forma di implicita provocazione, intende esibire l’appartenenza dei personaggi e delle loro vicende all’ordine naturale della vita, così come...