Salgono i decessi, ma «con i numeri attuali non rischiamo una chiusura completa»
Nonostante l’aumento dei tamponi effettuati, tornati sopra quota novantamila, i casi positivi al coronavirus registrati in 24 ore sono stati 1.648, al di sotto del picco di oltre 1.900 casi […]
Nonostante l’aumento dei tamponi effettuati, tornati sopra quota novantamila, i casi positivi al coronavirus registrati in 24 ore sono stati 1.648, al di sotto del picco di oltre 1.900 casi […]
Nonostante l’aumento dei tamponi effettuati, tornati sopra quota novantamila, i casi positivi al coronavirus registrati in 24 ore sono stati 1.648, al di sotto del picco di oltre 1.900 casi di venerdì scorso. Salgono invece i decessi: ieri sono stati 24, il numero più alto di vittime in un giorno dal 2 luglio. Sono ancora la Campania e il Lazio le regioni con il maggior numero di nuovi casi, 286 e 219 rispettivamente. Le due regioni hanno anche il più elevato numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva, 45 nel Lazio e 35 in Campania. Ma i malati gravi crescono in tutta Italia e ora sono 271, sette più del giorno precedente.
Resta ottimista il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri: «Con i numeri attuali non stiamo rischiando una chiusura completa» ha detto in un’intervista tv. «I numeri stanno crescendo molto lentamente e la situazione è sotto controllo. Noi abbiamo un vantaggio rispetto agli altri Paesi: abbiamo avuto un lockdown più lungo e abbiamo spento eventuali focolai secondari, poi abbiamo iniziato a utilizzare la mascherina prima degli altri». Ma è quasi un lockdown quello ordinato dalla Sardegna a Orune, 2300 abitanti. Dopo mille tamponi e 109 casi positivi, chiusi bar, ristoranti e scuole fino al 5 ottobre.
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