Raramente accade nelle vicende degli uomini che memorie importanti e condivise trovino in una città sola come una ricomposizione, una loro quieta e fattiva riviviscenza. La città è Salerno, un poeta grande, Alfonso Gatto, scriveva: «Salerno rima d’eterno». Ed eterna, speriamo, permanga, la memoria di quel miracolo culturale che nel medioevo tra quei vicoli, su quella collina adagiata sul golfo, si compì. Ebrei ed Arabi, Cristiani, medici sapienti, ebbero a raccogliere una sapienza antica e conoscenze provenienti dall’antichità più remota, dall’una e dall’altra sponda del Mediterraneo, acquisite, sedimentate, finalmente raccolte e rielaborate nella Schola Medica Salernitana, la cui fama percorse...