Lavoro

Salario minimo, la palla torna al Parlamento

Salario minimo, la palla torna al ParlamentoGiuseppe Conte ed Elly Schlein – Ansa

Campo largo Dopo le divagazioni della maggioranza, il 17 ottobre alla Camera si discute il testo delle opposizioni. Che si dividono sui migranti. Schlein a Conte: «C’è più spazio per il Pd se gli altri hanno posizioni di destra»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 28 settembre 2023

Dopo le divagazioni della destra, che aveva mostrato segni di difficoltà e cercato di procrastinare tirando in campo il Cnel, la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo torna in parlamento nel bel mezzo dell’autunno. Arriverà in aula, alla Camera, il 17 ottobre prossimo. «Abbiamo chiesto che venisse calendarizzata al più presto – dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Francesco Silvestri – Lo abbiamo ottenuto, nonostante il tentativo di maggioranza e governo di lanciare la palla in tribuna affidando il dossier al Cnel. La nostra battaglia non si ferma: lo dobbiamo ai quasi quattro milioni di lavoratori poveri del nostro paese».

ANCHE ELLY Schlein rilancia la sfida che prima della pausa estiva aveva ricompattato le opposizioni. «Presto riprenderà la discussione ingiustamente sospesa – fa sapere la segretaria del Partito democratico – Noi siamo pronti e siamo più forti, perché siamo forti anche della raccolta firme messa insieme anche con le altre opposizione». Sempre dal Pd, la la capogruppo a Montecitorio Chiara Braga, uscendo dalla riunione dei presidenti di gruppo che ha fissato la fata della discussione, incalza il Cnel, il cui coinvolgimento aveva giustificato la sospensione di sessanta giorni della discussione: «Chiediamo un adeguato coinvolgimento del parlamento, quindi il Cnel dovrebbe rendere note le sue deliberazioni. A fronte dei continui anatemi che sentiamo provenire dalla maggioranza chiediamo di sapere quali sono le deliberazioni dell’organismo coinvolto su una materia fondamentale come il salario minimo legale».

DA ALLEANZA Verdi Sinistra ne approfittano per pungolare ulteriormente la maggioranza. «Arrivi con una propria proposta e non provi a perdere altro tempo – sostiene il deputato Franco Mari, capogruppo di Avs in commissione Lavoro – Noi ci siamo occupati di una delle più grandi emergenze del paese. La destra non era pronta prima dell’estate, ma ora ritrovi senso di responsabilità e non ricorra a sotterfugi e diversivi come il coinvolgimento del Cnel». Ieri il ministro del Lavoro Marina Calderone era ospite ad un’iniziativa della Cisl all’interno della quale il sindacato ha ribadito la sua posizione: si arrivi a un salario minimo ma per via contrattuale. Calderone, dal canto suo, definisce la proposta di legge «una chimera». «Sarebbe molto semplice dire ’Stabilisco nove euro’ – sostiene la ministra – Ma qualcuno mi deve dire come li ha individuati e su che base. Mi sembra più un gioco, come se ormai si fosse detto quello e non si potesse più tornare indietro».

SU QUESTO tema, dunque, che secondo i sondaggi gode del consenso della maggioranza degli italiani, le forze di opposizione ritrovano una leva di azione comune. Il che però non cancella le divisioni di questi giorni. Dal Nazareno avevano annunciato, sul modello del salario minimo, una convergenza anche sulla difesa della sanità pubblica. Ma dopo le prime dichiarazioni non se ne è saputo più nulla. Va ancora peggio sull’immigrazione. Schlein ieri è stata molto netta a proposito delle accuse di Conte (e Calenda) al Pd, descritto come il partito della «accoglienza indiscriminata» (sic). «Credo che Conte sbagli a usare gli argomenti delle destre – contrattacca Schlein – Noi abbiamo fatto sette proposte concrete». Il ragionamento della leader dem è teso a ribaltare le manovre tattiche e i calcoli elettorali dei contendenti, sicuri del fatto che sui migranti ci sia da guadagnare voti solo predicando chiusura. «Vorrà dire che per noi si apre uno spazio – è il suo messaggio – Saremo gli unici ad avere una proposta alternativa. Ci sarà solo il Pd a interloquire con il mondo progressista e cattolico».

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