Un ragazzo su un’Ape gira in tondo su un campo sterrato, fangoso, più volte, guida e si sporge dal piccolo mezzo, poi si ferma, il suo volto in primo piano osserva fuori dal finestrino. Inizia così, «dal di dentro», con una scena di sapore herzoghiano, Sacro moderno, esordio nel lungometraggio di Lorenzo Pallotta (in visione questa sera al festival Filmmaker di Milano, inserito nella sezione Prospettive riservata ai cineasti under 35). La scena successiva, di altrettanta intensa e struggente bellezza, contestualizza la prima, con una lenta panoramica che da un paesaggio roccioso avvolto nella nebbia si sposta a scoprire un...