Lavoro

S.I. Cobas, occupano un’ora il Nazareno, ottengono un tavolo con FedEx-Tnt

S.I. Cobas, occupano un’ora il Nazareno, ottengono un tavolo con FedEx-Tnt

Logistica La lotta per i diritti dei facchini di S.I. Cobas e Adl Cobas conosce un nuovo difficile capitolo. Da Piacenza a Padova la multinazionale Fedex-Tnt ristruttura e mette in crisi le relazioni sindacali. A Roma la clamorosa protesta nella sede del Pd di S.I. Cobas e dei disoccupati napoletani. L'incontro con il ministro del lavoro Orlando

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 5 maggio 2021

Per ottenere un incontro con il ministro del lavoro Andrea Orlando hanno occupato per un’ora il Nazareno, la sede nazionale del Pd. Diversamente dalle due volte precedenti, quando si erano dovuti accontentare di incontri romani interlocutori con funzionari del ministero dello sviluppo, ieri il S.I. Cobas. i disoccupati 7 novembre di Napoli e i lavoratori della manutenzione stradale della Campania hanno incassato due impegni. Nei prossimi giorni Orlando contatterà il comune di Napoli e la regione Campania per affrontare la vertenza di questi ultimi e convocherà S. I. Cobas e Adl Cobas a un tavolo con Fedex-Tnt nei prossimi giorni. Nel frattempo 500 tra lavoratori e disoccupati hanno sfilato in corteo su via del Tritone per raggiungere il ministero del lavoro in via Veneto.

LA LOGISTICA, un mondo di epiche e durissime battaglie sindacali negli ultimi dieci anni, è attraversato da un nuovo conflitto. La multinazionale Fedex-Tnt sta procedendo a un ampio e radicale cambio di politica aziendale avvenuto dopo l’acquisizione dell’olandese Tnt da parte dell’americana Fedex. Successivamente la nuova azienda è uscita dalla Fedit, l’associazione di categoria firmataria di tre accordi nazionali con S.I. Cobas e Adl Cobas che hanno permesso una notevole tutela dei diritti e dei salari dei facchini. Ecco cosa è successo dopo.

A PIACENZA è stato chiuso un hub molto importante con 280 lavoratori in cassa integrazione. A gennaio Si Cobas ha fatto uno sciopero e ha chiesto di mantenere in attività il magazzino. La lotta aveva ottenuto la firma di un’intesa a un tavolo con la prefettura che garantiva i posti di lavoro, Poco dopo sono arrivate denunce contro alcuni lavoratori che hanno partecipato allo sciopero e l’azienda ha annunciato la chiusura. Il conflitto si sta facendo duro. A Peschiera Borromeo vicino Milano il 3 maggio scorso 15 lavoratori hanno ricevuto un foglio di via dopo avere partecipato a uno sciopero in solidarietà con i colleghi del magazzino di Piacenza. Alessandro Zadra, coordinatore provinciale S. I. Cobas Milano, ha parlato di «attacco al diritto di sciopero». «Fedex ha annunciato una ristrutturazione su scala europea per oltre 6500 licenziamenti, di cui per ora almeno 850 ci sarebbero in Italia, a cominciare dalla serrata antisindacale contro i lavoratori combattivi di Piacenza – ricostruisce Guglielmo Musso (S.I. Cobas) – L’internalizzazione così’ fatta non dà garanzia all’assunzione di tutti i lavoratori. Non c’è nessuna garanzia per cui se oggi sono in appalto non c’è obbligo di assumere. Hanno disdetto gli accordi di migliore favore. Quella che stanno presentando come internalizzazione e come investimenti è invece un piano di ristrutturazione fatta con sindacati non rappresentativi chiamati a firmare accordi per disdire quelli rappresentativi fatti con noi. Se vincono la vertenza hanno mano libera per fare altri tagli. In questo contesto la convocazione del tavolo fatta dal ministro Orlando è un primo risultato».

UN ALTRO dei problemi in questo conflitto è legato alla rappresentatività dei sindacati di base. A Padova è stato firmato un accordo con la Cgil che rappresenta 20 dei 180 lavoratori, mentre Adl Cobas ne rappresenta 130. In questo caso si è proceduti a un’internalizzazione dei facchini che lavorano in appalto per le cooperative, storica battaglia del sindacato di base radicato nel nord-est, ma di fatto sono stati cancellati i precedenti accordi, tra l’altro offrendo cospicue buonuscite fino a 45 mila euro per chi ha accettato di lasciare il lavoro. L’azienda sembra intenzionata a procedere nella stessa direzione nei magazzini di altre città, a cominciare da quello di Bologna. «Da oggi si apre una battaglia nuova – afferma Gianni Boetto, coordinatore nazionale dell’Adl Cobas – vedremo cosa accadrà a Bologna dove S. I. Cobas rappresenta 203 lavoratori su 204, mentre Cgil, Cisl e Uil insieme hanno un iscritto. A Padova stanno cancellando i diritti sindacali dell’organizzazione più rappresentative e conflittuali che hanno cancellato l’illegalità nei magazzini. Dieci anni fa la Cgil era a favore delle cooperative per favorire l’azienda, mentre oggi firma accordi con Fedex perché mantiene il costo del lavoro al di sotto delle conquiste ottenute in tanti anni da noi».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento