«Le traduzioni sono come le mogli: più sono belle, meno sono fedeli», dicono. Vero. Vero anche che vari conflitti si debbano a traduzioni interpretate! Per alcuni, Putin vuole uno Stato per Novorossija.

Lui dice che si deve discutere «dell’organizzazione e dell’ordinamento nel sudest ucraino» per garantirne «gli interessi legittimi». Cioè – come ha specificato il portavoce, anche per i media che avevano «interpretato» – Putin parla di «negoziati inclusivi, accolti nei documenti sottoscritti nelle più diverse varianti» e «che riguardano l’ordinamento interno ucraino».

«Non è un conflitto tra Russia e Ucraina, ma un conflitto interno ucraino», ha detto. Traduzione Ue: «Rischiamo di ripetere gli errori di Monaco nel ’38» (l’inglese David Cameron) e «Russia in guerra con l’Europa» (la lituana Dalia Grybauskaite); per l’appunto leader di due nazioni che, quanto a rapporti con Hitler e con le SS avrebbero di che riflettere.

Chissà come interpretare il segretario generale Osce Zannier – italiano – che dichiara di non poter confermare la presenza di truppe regolari russe nel Donbass.