Da giorni esperti e analisti ripetono che l’esercito russo sta faticando a guadagnare terreno anche in quello che è stato definito da Mosca come il fronte ormai decisivo, quello del Donbass.

E nonostante Zelensky nei giorni scorsi abbia appuntato sul calendario metà giugno come data decisiva per un contrattacco ucraino, evidentemente le difficoltà dell’esercito moscovita sono superiori perfino alle attese ucraine. La controffensiva di Kiev, infatti, è già cominciata.

QUESTO ACCADE nonostante Mosca continui a cercare di colpire retrovie e rifornimenti dell’esercito, compresa Odessa, con lo scopo di chiudere per sempre lo sbocco al mare dell’Ucraina ora che Mariupol, liberati i civili dall’acciaieria, si prepara alla scontro finale. Che secondo l’Ucraina, la battaglia del Donbass, nella parte orientale del paese, non stia andando come voleva la Russia è confermato dal Kiyiv Independent, secondo il quale «Dopo quasi 20 giorni, la tanto attesa e temuta grande offensiva non è all’altezza delle aspettative».

L’esercito russo starebbe ottenendo «guadagni territoriali limitati a costi significativi. L’assalto sembra destinato a non essere all’altezza del successo simbolico che la Russia probabilmente desiderava ottenere prima del Giorno della Vittoria il 9 maggio, il giorno in cui la Russia commemora il suo ruolo nella sconfitta della Germania nazista nella seconda guerra mondiale».

COME RIPORTATO dalle agenzie, i combattimenti intanto «proseguono durissimi sulle diverse linee del fronte». A partire dalla regione di Kharkiv nel nord-est, il cui controllo è cruciale per l’offensiva sul Donbass.

Secondo gli analisti del think-tank militare American Institute for War Studies, «la controffensiva rivendicata da Kiev già da un paio di giorni si sta allargando, allentando così la pressione militare di Mosca su quel quadrante e allontanando il rischio di nuovi attacchi massicci a ovest del fiume Dnipro».

Scontri a fuoco con armi leggere si sono registrati nei sobborghi di Severodonetsk, nell’oblast di Lugansk, tra separatisti filorussi e unità ucraine che usano cecchini e droni.

Le minacce di raid missilistici restano forti in tutta l’Ucraina, con attacchi segnalati da Sumy, nel nord-ovest, a Mykolaiv, cerniera tra le zone in mano ai russi dell’Ucraina meridionale e la regione di Odessa, bersagliata ancora una volta da lanci di missili che hanno danneggiato diverse infrastrutture.

foto Cittadini di Kharkiv rifugiati nella metro
Cittadini di Kharkiv rifugiati nella metro, 6 maggio 2022 – foto di Diego Herrera Carcedo /Anadolu via Getty Images)

E al largo della città, nelle acque del mar Nero nei pressi dell’isola dei Serpenti, la Difesa ucraina – come riportato dall’Ansa – ha annunciato «senza fornire dettagli la distruzione con droni d’attacco Bayraktar di un’altra nave da guerra russa, stavolta un mezzo da sbarco di classe Serna, e di due sistemi missilistici antiaerei Tor, all’indomani dell’attacco rivendicato, ma negato da Mosca, alla fregata Admiral Makarov».

INTANTO UN ATTACCO missilistico notturno su una zona residenziale di Kramatorsk, nel Donbass, aveva provocato feriti e distrutto 15 abitazioni, un condominio, un’istituzione culturale, esercizi commerciali e infrastrutture. La notizia era stata riferita dagli amministratori locali citati dai media ucraini.

Negli ultimi giorni Kramatorsk è stata spesso presa di mira dalle forze russe: due giorni fa sulla città è stato lanciato un massiccio attacco missilistico che ha danneggiato 810 appartamenti in 32 grattacieli. Ieri mattina l’esercito di Mosca avrebbe colpito sempre nella stessa regione anche Krasnograd, Lyman, Skovorodynivka e altri insediamenti.

Scontri a fuoco con armi leggere sono in atto – inoltre – nei sobborghi della città di Severodonetsk, nel Donbass, tra i separatisti filo-russi dell’Ucraina orientale e unità di Kiev che usano cecchini e droni, secondo quanto riferito dalla Bbc. La città, che prima dell’invasione contava una popolazione di 100mila abitanti, sarebbe vicina all’accerchiamento. Vittime civili sono state segnalate sia nella città di Bakhmut, dopo un attacco missilistico su una zona residenziale, sia nel Donetsk.

Nonostante la situazione sembra mettersi al meglio per l’Ucraina, ieri il presidente Zelensky ha fatto un appello: «Chiedo a tutti i nostri cittadini, specie in questi giorni, di non ignorare le sirene antiaeree. Per favore, si tratta della tua vita, della vita dei tuoi figli. Inoltre, attenetevi rigorosamente all’ordine pubblico e alle norme sul coprifuoco nelle città e nelle comunità».

ZELENSKY ha anche stigmatizzato gli attacchi, ripetuti, su Odessa: «Oggi, ha detto in un video pubblicato su Telegram, gli invasori hanno lanciato un attacco missilistico su Odessa. In una città dove quasi ogni strada ha qualcosa di memorabile e di storico: all’esercito russo non importa. Loro avrebbero solo ucciso e distrutto. Che sia Odessa, la regione di Kharkiv o il Donbass, a loro non importa». «Solo le forze armate dell’Ucraina – ha poi ribadito – e la resistenza del nostro popolo possono fermare questa invasione disumana. È la barbarie dei razzi, che non ha nulla a che fare con le persone».