Visioni

Rughe versus guancette

Rughe versus guancette

Habemus Corpus Come si invecchia in ambienti e con stili di vita diversi. Due band 'icone' rispettivamente del mondo del rock e del pop a confronto: Rolling Stones e ...i Pooh

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 12 aprile 2016

Le energie e la visionarietà di un Paese si misurano anche con la celebrazione delle sue icone. L’attualità ci dà lo spunto per mettere a confronto il nostro vissuto pop con quello rock della Gran Bretagna. Propongo questo gioco non per fare una gara, ma per capire come gusti, pensieri e stili di vita diversi fanno invecchiare in modi diversi. Insomma, la genetica ha il suo peso, ma l’ambiente e le scelte individuali ci mettono sopra una bella ipoteca.

È con questa premessa che mi accingo a fare un paragone scriteriato: i poco più 50 anni di carriera dei Rolling Stones (54 per l’esattezza) e i 50 anni tondi tondi dei Pooh. Ai primi è dedicata una mega mostra, Exhibitionism alla Saatchi Gallery di Londra fino al 4 settembre. I secondi si sono ricostituiti per il Tour celebrativo Reunion che sta aggiungendo date su date per far fronte alle richieste dei fan.

Mezzo secolo di viaggi, concerti e dischi, di duro lavoro, e nel caso degli Stones anche di molto altro, lasciano segni sul corpo, è inevitabile. Anche se ti dai un aiutino con la chirurgia o i trattamenti, quanto ti puoi togliere? Dieci, quindici anni nei casi migliori. Giovane, giovane non sembrerai mai, e quindi è consigliabile non esagerare con il flash back estetico per evitare di cadere nel ridicolo.

Dei due gruppi musicali, quelli che di sicuro non hanno mai visto in faccia la siringa del botulino, dell’acido ialuronico o il bisturi di un chirurgo estetico sono gli Stones. Guardi i solchi sulle guance, le pieghe sul collo, le occhiaie di Keith, Mick, Ron e Charlie e ti dici: questi ne hanno fatte di tutti i colori, si vede e se ne fregano. Anzi sul loro aspetto maledetto ci hanno costruito parte del fascino e guai se uno di loro si piallasse la faccia. Non sembrerebbe più lui. L’unica debolezza sembra ce l’abbiano Mick e Ron riguardo ai capelli che, c’è da scommettereo. Però, prego notare come nessuno di loro sia pelato, cosa che li risparmia dalla tentazione di osare trapianti o riporti, davvero disdicevoli per una rockstar.

174846935-55023fdd-6535-4fc9-8d89-c548e5225942

I Pooh invece hanno visi molto più freschi, distesi, curati, luminosi, in certi casi quasi paffuti e non c’è traccia di tormenti o eccessi passati. D’accordo, un po’ di doppio mento qui e là, qualche profilo mascellare non più tonicissimo, ma in confronto ai quattro inglesi sembrano delle bambole di biscuit. Anche per loro, l’unica debolezza riguarda i capelli che, a parte Stefano e Riccardo, si tingono e, bisogna dirlo, si vede. Red, Roby e Dodi forse hanno lo stesso parrucchiere che ama le acconciature ordinate, un po’ gonfie e rigide, più o meno uguali nel tempo, e di colore deciso. Se per gli Stones rughe e chiome in disordine fanno parte del bagaglio da esibire, per una parte dei Pooh sembrano una linea del tempo da tenere lontana il più possibile. D’accordo, le donne dovrebbero tacere sull’argomento capelli, visto che fanno un massiccio ricorso alla tinta, ma proprio perché sono esperte possono dire a voce alta: per favore evitate i prodotti che fanno effetto stoppa e colla.

Fatto questo confronto, colpisce una cosa. A ben guardare, sia gli Stones che i Pooh sono e vogliono sembrare quelli di sempre, gli stessi di allora. La differenza è che hanno scelto strade estetiche completamente diverse. Una è rock e l’altra è pop, una inglese e l’altra italiana, una è selvaggia e l’altra ordinata, una issa ancora l’immagine della linguaccia fuori dalle mutande e l’altra pubblicizza il tour con foto liftate e sorrisi accoglienti.
Detto ciò, anche se forse si tinge i capelli, io scapperei ancora con uno di loro, solo uno, e non è italiano.

mariangela.mianiti@gmail.com

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento