Rubens, l’arte fiamminga di ampio respiro europeo
MOSTRE In mostra dal 7 ottobre al 18 febbraio 2024, ben tre spazi espositivi, tra Mantova e Roma, per conoscere i lavori del pittore
MOSTRE In mostra dal 7 ottobre al 18 febbraio 2024, ben tre spazi espositivi, tra Mantova e Roma, per conoscere i lavori del pittore
Quale potè essere il turbamento, l’esaltazione e lo stordimento del giovane Pieter Paul Rubens partito il 9 maggio del 1600 da Anversa con la testa piena di testi latini e greci e giunto, dopo una breve ma intensa sosta a Venezia, fino a Mantova dal duca Vincenzo I Gonzaga? Che cosa ci fu lì a colpirlo definitivamente e in modo indelebile e cosa – nei ripetuti successivi soggiorni romani – lasciò traccia così forte nel modo di concepire la pittura, la composizione e il disegno tanto da creare un linguaggio figurativo nuovo che, parlando alle corti di tutta Europa, diventa universale e, appunto, europeo? A tali – e ad altre – questioni cerca di dare risposte il progetto RUBENS! La nascita di una pittura europea (dal 7 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024). A breve, nei tre grandi eventi espositivi che apriranno in sedi prestigiose quali Palazzo Tè e Palazzo Ducale a Mantova e Galleria Borghese a Roma, si cercherà di approfondire ed esaminare a fondo tutte quelle tangenze fra il grande pittore fiammingo e la cultura artistica italiana nelle sue varie forme, dagli studi sulla statuaria antica ai cammei, dalle collezioni di naturalia e artificialia presenti in casa Gonzaga infine ai grandi cicli a fresco, decorazioni mitologiche che rendevano parlante la statuaria antica.
E INFATTI in Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà a Palazzo Te (a cura di Raffaella Morselli, dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024) intento principale è quello di creare un dialogo fra la maestosità dei cicli pittorici affrescati da Giulio Romano fra il 1525 e il 1535 per Federico II Gonzaga e opere rubensiane arrivate a Mantova anche tramite prestiti prestigiosi: Achille scoperto da Ulisse fra le figlie di Licomede (1630, Museo del Prado, Madrid) o San Michele che espelle Satana e gli angeli ribelli del 1622 (Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid) che, per esempio, dialogherà in mostra con La caduta di Fetonte di Giulio Romano suggerendo così, al visitatore, quella rispondenza fra le opere e i motivi decorativi e iconografici del palazzo. Rispondenza che fu senz’altro forte a giudicare dall’infinita quantità di dettagli che il pittore registra e trasferisce nei suoi dipinti mentre, stordito e folgorato, doveva aggirarsi fra la luminosità dorata della Sala di Amore e Psiche e l’ombrosità scura che domina la Sala dei Giganti.
L’altro grande focus del progetto espositivo è Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma alla Galleria Borghese (a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simionato dal 14 novembre 2023 al 18 febbraio 2024). Rubens vi arriva nel 1601 e da massimo conoscitore di antichità romane quale era disegna senza sosta la statuaria antica: il Torso, Laocoonte e i suoi figli e il microgruppo della Lupa che allatta Romolo e Remo li trova e li disegna nel cortile del Belvedere cosa che fa anche con il Supplizio di Dirce (noto come Toro Farnese) e l’Ercole Farnese della collezione eponima. I suoi disegni hanno però sempre qualcosa di diverso, emergono da diversi punti vista, hanno una tridimensionalità che vivifica il soggetto e lo rende animato, appunto vivo.
NELL’ESPOSIZIONE ROMANA si misurerà quanto, il modo rubensiano – nuovo – di confrontarsi con la statuaria classica, abbia influenzato non solo i gruppi borghesiani di Bernini degli anni Venti e non solo ma anche successive generazioni di artisti che non potranno più prescindere dal naturalismo, forgiato sull’Antico, del maestro fiammingo. Sempre parte del progetto espositivo sarà Rubens. La Pala della Santissima Trinità a Palazzo Ducale di Mantova (dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024) in cui sarà esposta la pala centrale, unica rimasta in Italia, del trittico commissionato al pittore per la chiesa mantovana della Santissima Trinità.
Fortemente voluta dai Gonzaga, fu una delle commissioni italiane più importanti dell’artista. Normalmente non più accessibile al pubblico lo sarà per l’occasione e verrà raccontata ai visitatori anche grazie ad un’innovativa ricostruzione tridimensionale della chiesa della Santissima Trinità.
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