Stillando da un’incrinatura della controsoffittatura, una goccia d’acqua si infrange sulla spalla di una donna, pesantemente addormentata sul banco di una sala bingo di Harlem, New York. Mentre una voce femminile annuncia le estrazioni in un asettico tono professionale e le giocatrici segnano i numeri sui fogli con puntualità, il Circolo polare artico continua a sciogliersi. Se potessimo spostare lo sguardo giusto al piano di sopra, vedremmo una enorme mole di ghiaccio millenario grondare, millilitro dopo millilitro, sull’epidermide della donna assopita. Perché, come ci racconta Mika Rottenberg, la distanza tra noi e l’assurdo è più evanescente di quello che appare....