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Roma, sgomberati dopo avere occupato stabile sequestrato alla mafia

Roma, sgomberati dopo avere occupato stabile sequestrato alla mafiaL'edificio occupato e sgomberato ieri in via Cesalpino a Roma

Casa Senza casa, studenti, movimenti per il diritto all’abitare hanno denunciato un altro aspetto delle politiche speculative sui «senza parte» della Capitale: le case vuote. Cariche, arresti e feriti. Oggi la manifestazione per il diritto alla città nella Capitale. Nel frattempo Nunzio D'Erme è stato scarcerato

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 13 dicembre 2014

«Il mondo di sotto» a Roma ieri ha ripreso parola quando ha occupato una palazzina liberty in via Cesalpino nel quartiere Nomentano a Roma. Migranti, senza casa, studenti dei movimenti per il diritto all’abitare hanno denunciato un altro aspetto delle politiche speculative sui «senza parte» della Capitale. Non c’è infatti solo il «mondo di mezzo» di Buzzi e Carminati che sfruttava l’emergenza profughi e Rom con la complicità del centro-destra e del centro-sinistra. C’è anche una politica che lascia vuoti gli immobili sequestrati ad un imprenditore colluso con la cosca di San Luca come quello di via Cesalpino. L’occupazione è stata sgomberata in maniera fulminea e violenta. Una persona è finita in ospedale, ci sono stati 4 fermati e altri due attivisti finiti ai domiciliari saranno processati oggi per direttissima. Il movimento per la casa ha partecipato ieri allo sciopero dei facchini in via di Salone al magazzino Sda di Roma; poi alla manifestazione degli studenti partita da Piramide e a un corteo fino a Porta Maggiore. «Con questa occupazione – ha detto Paolo Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani in una conferenza stampa nella vicina piazza Galeno alla presenza di 300 persone – si voleva chiedere di restituire alla città il patrimonio immobiliare sottratto alla mafia. Con questo intervento le forze dell’ordine dimostrano di difendere un modello di sviluppo basato sulla corruzione». Stamane è annunciato un presidio al tribunale di piazzale Clodio. Nel pomeriggio presidio contro una manifestazione di gruppi di estrema destra davanti al campo nomadi di Monte Mario. Asia-Usb ha comunicato che il governo ha fatto marcia indietro sulla messa in vendita del patrimonio delle case popolari: «È un risultato della mobilitazione contro il piano Lupi, bisogna continuare la battaglia contro l’articolo 5 e la dismissione del patrimonio pubblico». Ieri, Nunzio D’Erme, storico portavoce dei movimenti romani, è stato scarcerato. Era agli arresti domiciliari dal 3 ottobre. Oggi, infine, è previsto un corteo per il diritto alla città alle 14 da piazza Vittorio.

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