Roma, nuova protesta degli studenti: occupata una vecchia stazione
La protesta I collettivi di oltre venti scuole della capitale in piazza contro il governo: «Vogliamo il diritto allo studio»
La protesta I collettivi di oltre venti scuole della capitale in piazza contro il governo: «Vogliamo il diritto allo studio»
Si sono dati appuntamento dietro viale Trastevere, a due passi dalla sede de il manifesto, e hanno occupato simbolicamente uno stabile abbandonato di proprietà di Ferrovie dello Stato. Alcune decine di studenti dei collettivi di 20 istituti romani (tra gli altri: Virgilio, Tasso, Righi, Mamiani, Morgagni, Darwin), insieme a quelli del Fronte della Gioventù Comunista, hanno protestato così contro la gestione della scuola che il governo porta avanti dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Dentro hanno acceso fumogeni e fuochi d’artificio, per segnalare l’ennesimo edificio vuoto della capitale, e poi tenuto un’assemblea che ha messo al centro i problemi che vivono i giovani in questo periodo. «Venitece a di’ che non ce so’ gli spazi» e «Dai quartieri alle scuole, ci avete abbandonati» due degli striscioni esposti. All’uscita hanno improvvisato un flashmob nei pressi del vicino ministero dell’Istruzione. Ci sono stati attimi di tensione con la polizia.
Gli studenti delle scuole superiori della capitale sono in mobilitazione da alcune settimane. Hanno partecipato in maniera massiccia ai cortei di sabato 31 ottobre e di sabato 7 novembre. Mercoledì scorso, invece, hanno occupato per alcune ore un edificio scolastico vuoto in viale Jonio, nel quartiere Tufello. Proprio mentre veniva sgomberato il Nuovo Cinema Palazzo, ragazze e ragazzi forzavano l’ingresso dell’ex Parini ed esponevano un grande striscione: «Ci riprendiamo la scuola che Pd e 5 Stelle ci stanno negando».
Intanto, sempre a Roma, botta e risposta tra la sindaca Virginia Raggi e gli studenti di Osa (Opposizione studentesca di alternativa). La prima cittadina ha annunciato sui social che la scuola comunale di via Achille Tedeschi, situata nel quartiere di Pietralata e dismessa dal 2014, diventerà un commissariato. «La scuola, al posto di diventare un commissariato dovrebbe ospitare gli studenti e ridare i loro spazi, di fronte a questa crisi pedagogica e didattica che non ha precedenti vediamo quali sono le priorità di chi governa», ha risposto Osa.
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