Roma, «Novanta vigili a rischio licenziamento». Ma il Pd attacca Nieri: «Serve dialogo»
Roma Capitale Partite le prime 30 lettere disciplinari. Nel 2012 gli assenti per malattia a Capodanno erano 132, nel 2013 erano 135 e nel 2014 sono stati 571»
Roma Capitale Partite le prime 30 lettere disciplinari. Nel 2012 gli assenti per malattia a Capodanno erano 132, nel 2013 erano 135 e nel 2014 sono stati 571»
E ora, a dimostrarsi più veloci sul caso dei vigili assenti in massa dal lavoro durante la notte di Capodanno, sono gli 007 sguinzagliati dallo stesso Comando della polizia municipale. Nemmeno il tempo di prendere posto nella cabina di controllo, per gli ispettori inviati lunedì dalla ministra Marianna Madia, che già le indagini interne guidate dalla vice comandante Raffaella Modafferi hanno ottenuto i primi risultati. «Sono 90 i casi più delicati, più gravi, su cui si sta facendo un’analisi più attenta da parte del Comando della polizia municipale, che ha trasmesso all’ufficio competente di Roma Capitale le prime 30 lettere disciplinari». L’annuncio è stato dato ieri al Tg1 dal vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, che ha la delega al personale, secondo il quale i vertici della polizia municipale non potevano prevedere il bug verificatosi la notte di San Silvestro «perché gran parte dei certificati sono arrivati nella giornata del 31 dicembre».
E a giudicare dai dati diffusi dallo stesso Campidoglio, di certificati medici devono esserne arrivati una valanga: «Nel 2012 gli assenti per malattia il giorno di Capodanno erano 132, nel 2013 erano 135 e nel 2014 sono stati 571». Non solo: in totale, gli assenti sono stati 767 perché ai 571 in malattia si sono aggiunti 81 in permesso retribuito secondo la legge 104/92, 63 perché hanno donato sangue proprio quel giorno e 52 per altri motivi (congedi parentali, ecc). «Allora – ha commentato ancora Nieri – o c’è un epidemia o c’è un’altra cosa. E se è l’altra cosa, penso che questo tipo di scenario nella nostra città sarebbe meglio se non si ripetesse».
A cosa si riferisca l’esponente di Sel è facile immaginarlo: i caschi bianchi romani, infatti, almeno da un paio di mesi sono sul piede di guerra contro l’amministrazione capitolina e contro lo stesso comandante Raffaele Clemente. Da quando cioè l’ex capo della sala operativa della Questura di Roma – scelto dal sindaco Marino e da subito percepito come un «esterno» al corpo della polizia municipale – annunciò l’applicazione del piano anti-corruzione richiesto da Raffaele Cantone per tutti i dipendenti pubblici che prevede, tra le altre cose, la rotazione del personale di stanza nei vari municipi e la decurtazione di alcune indennità di servizio.
Così, dopo le manifestazioni, le assemblee e lo sciopero degli straordinari (che ancora perdura e che ieri era visibile in città), a qualcuno potrebbe essere venuto in mente di organizzare una “protesta” simile a quella ipotizzata dalla procura di Roma nell’inchiesta riguardante il supposto «sabotaggio» degli operatori ecologici dell’Ama, l’azienda in house dei rifiuti dove c’è maretta per la riorganizzazione del ciclo di raccolta e stoccaggio, dopo la chiusura della mega discarica di Malagrotta.
La posizione del vicesindaco (e del sindaco) fa discutere però non solo dentro Sel ma anche nel Pd: «Nieri guardi la luna invece di puntare il dito – è la critica di Stefano Pedica della direzione del Pd Lazio – Possibile che abbia già dimenticato che c’è una lunga trattativa tra Comune e dipendenti capitolini su problemi mai risolti? Nieri deve parlare con il corpo dei vigili urbani. Conosce il problema dei dipendenti comunali e le loro ansie. O si trova una soluzione o la politica dello struzzo farà saltare ogni dialogo con i lavoratori. Una cosa è certa però: chi lotta per i lavoratori deve farlo sempre, soprattutto quando amministra».
Intanto ai primi 30 vigili «assenteisti» indicati alla Commissione di disciplina di Roma capitale è stato contestato l’articolo 55bis del decreto legislativo 150/2009 che prevede sanzioni dagli 11 giorni di sospensione fino al licenziamento. Ma la task force interna del Comando ha già individuato quasi un centinaio di casi anomali e, una volta concluse le indagini, invierà i risultati in Procura. Dove intanto lunedì il Codacons ha già presentato un esposto per eventuale interruzione di pubblico esercizio, chiedendo «di procedere al sequestro di tutte le certificazioni rilasciate in cui si attesta la malattia dei vigili, per risalire ai medici che le hanno prescritte e verificare la rispondenza all’effettivo stato di malattia degli stessi, agendo in caso di illeciti anche nei confronti dei medici autori delle certificazioni».
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