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Roma, canili sgomberati e operatori senza lavoro

Roma, canili sgomberati e operatori senza lavoro

Il caso La battaglia contro la privatizzazione dei canili della Capitale è iniziata contro la giunta Marino e prosegue nella città commissariata. Mercoledì il primo sgombero: il canile del Poverello. Al momento hanno perso il lavoro 18 persone

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 27 febbraio 2016

La battaglia dei lavoratori dei canili comunali di Roma è iniziata quando la giunta Marino ha emesso un bando che prevedeva il licenziamento di tre quarti dei 100 attivi e la gestione del servizio al minimo per almeno cinque mesi. Mercoledì, il primo sgombero: il canile del Poverello, al km 14 di via del Mare. Ora si teme la chiusura della Muratella, il canile sanitario. Gli animali saranno ospitati in strutture private «che hanno un costo per l’amministrazione pubblica senza erogare alcun servizio per cittadini e cani ospitati». I lavoratori licenziati sono 18, altri sono in cassa integrazione. Per i lavoratori è uno dei risultati dell’applicazione del documento unico di programmazione «figlio della giunta Marino e che ha trovato nel governo del commissario Tronca la spinta definitiva per la sua applicazione». È stato assicurato che il canile ex cinodromo-Ponte Marconi non sarà sgomberato, resta incerta la condizione dei lavoratori. La richiesta è di internalizzare i servizi: «comporterebbe vantaggi sotto l’aspetto economico e sociale».

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