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Roger Waters sul filo della memoria

Roger Waters sul filo della memoriaRoger Waters

Eventi Nel ricordo del padre, Eric Fletcher Waters, morto nella seconda guerra mondiale. Per lui è per tutti gli altri soldati che non hanno trovato sepoltura, il Comune della cittadina laziale scopre un obelisco nel corso di una cerimonia a cui presenzia l'ex Pink Floyd

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 17 febbraio 2014

Il ricordo è un filo sottile che attraversa quattro decenni di dischi. Momenti destinati a diventare note e parole: il 18 febbraio il leader dei Pink Floyd Roger Waters arriva in Italia per partecipare alla giornata di commemorazione dello sbarco alleato ad Anzio, settant’anni fa. L’inizio della fine della Seconda Guerra Mondiale, un momento impresso a grandi lettere nella Storia al quale ha partecipato in veste di tenente anche Eric Fletcher Waters, padre di Roger. Morì in battaglia, e suo figlio l’ha cercato in lungo e in largo, soprattutto dentro di sé, dando conto di questi passaggi, spesso molto sofferti, in un pugno di canzoni memorabili. In un certo senso è anche grazie a lui che nella storia del rock brillano diamanti come Free four, Us and them, Another brick in the wall e When the tigers broke free.

Fino allo scorso autunno, Eric era un fantasma che si aggirava tra i dischi dei Pink Floyd. Poi la verità è spuntata fuori, grazie al lavoro un reduce inglese di 93 anni che vive a San Benedetto del Tronto e si occupa di riannodare i fili della memoria alla ricerca di fatti, luoghi e persone che hanno partecipato alla guerra ma di cui poi si è persa la memoria – Harry Shindler il suo nome – e a un volenteroso editore di Ascoli Piceno chiamato Emidio Giovannozzi. Il tenente Waters della «Compagnia Z» è morto ad Aprilia, in quella che ora si chiama via della Riserva Nuova per l’esattezza, schiacciato dai panzer tedeschi. Grazie ai diari di guerra miracolosamente ritrovati negli archivi di Stato di Sua Maestà la Regina e a un non facile studio delle coordinate militari allora in uso nell’esercito inglese  emerso tutto: luogo e ora della morte. Un appuntamento con la storia di un uomo che un giorno è partito per andare a liberare una terra che non conosceva, armato soltanto di buone intenzioni e spirito antifascista.

Per lui è per tutti gli altri soldati che non hanno trovato sepoltura, il Comune di Aprilia scoprirà un obelisco alla memoria, un monumento di tre metri sul quale saranno iscritti alcuni versi scritti da Roger Waters: «Cenere e diamanti / Nemici e amici / Siamo tutti uguali / Nel momento della fine». Alla base anche un altro tassello di memoria: un elmetto inglese emerso dai fiumi abruzzesi durante l’alluvione di qualche mese fa, ritrovato da un ragazzino e consegnato a Shindler. È un atto di testimonianza: per quanto si possa tentare di cancellare la memoria, di «pacificare» con la rimozione e di perdonare senza pentimento, la storia torna sempre a farsi sentire.

Il musicista diventerà anche cittadino onorario di Anzio, con questa motivazione: «In memoria di Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e disperso nelle paludi della guerra, ritrovato nei nostri cuori e nel nostro desiderio di pace e libertà attraverso l’intensa poesia di suo figlio Roger, ambasciatore di Pace, al quale la città di Anzio con profonda gratitudine conferisce la cittadinanza onoraria».

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