Rive, raduno dei villaggi ecologico
Finestre di Orosia Dal cohousing al Raduno della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici (RIVE) «Vivere il cambiamento»
Finestre di Orosia Dal cohousing al Raduno della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici (RIVE) «Vivere il cambiamento»
Lola, Aurora e Smirna del cohousing sono state all’ecovillaggio Progetto Meraky, Monzuno (BO) dove si è svolto a luglio il Raduno della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici (RIVE)«Vivere il cambiamento». Qui, con gioiosa meraviglia nel vedere l’impegno di tutti per il rispetto di umani e natura, ci si confronta sull’arte di costruire comunità: relazioni, agricoltura, economie. Gli incontri assembleari avvengono nel grande prato circondato dal bosco che accoglie le tende. Sono sempre in cerchio, simbolo antico, su cui la Rive sviluppa ricerca e buona pratica. Un cerchio di 200 persone che si tengono per mano in silenzio ha qualcosa di sacro e magico. Le tre donne di Orosia hanno partecipato ad un gruppo, in cui Alfredo Camozzi, ex Presidente Rive, già membro della storica Comunità di Bagnaia, ha parlato della proposta di Legge sulle Comunità Intenzionali. Riportiamo alcune sue note sintetiche: «La proposta di legge sul Riconoscimento e Disciplina delle Comunità Intenzionali(CI) elaborata da RIVE, CONACREIS (Coord. Nazionale Assoc.e Comunità di Ricerca Etica Interiore Spirituale) e Associazione Nazionale Cohousing, è stata presentata alla Camera nella precedente legislatura. Con essa si intende ottenere il riconoscimento giuridico delle Comunità Intenzionali laiche per coprire un vuoto legislativo che costringe tali realtà a costituirsi come associazioni (culturali, aps, …) o cooperative incontrando problematiche amministrative che spesso non corrispondono alle loro visioni ed esperienze concrete di vita.
Si riconosce, pertanto, il valore civile e sociale delle CI in quanto progetti di vita comunitaria ispirati alla collaborazione e solidarietà sociale, economica e culturale tra gli aderenti che si impegnano in forme di convivenza continuativa e condivisione di beni e spazi comuni nonché ad impiegare modalità gestionali e decisionali partecipative. Si prevede che le CI collaborino con le Pubbliche Amministrazioni nella gestione di beni pubblici (con convenzioni), con il proprio impegno sociale, etico e/o spirituale. Gli aderenti alle CI hanno il diritto e dovere di prestarsi mutua assistenza morale e materiale. La CI può prestare consenso a trattamenti sanitari nel caso di malattia o infermità…La proposta di legge introduce novità di ampio respiro che aprono spazi a realtà oggi esistenti sul territorio nazionale e spesso misconosciute nella loro funzione etica e sociale…». C’è discussione e perplessità su tempi di riconoscimento della Legge. Lola commenta che ci vorrà tanta pazienza e ricorda che per il Diritto di voto alle Donne, le «suffragette» inglesi iniziano a richiederlo dal 1872 e in Italia arriva nel 1948, ma il femminismo non si è fermato, cambiando cose e leggi. Allora avanti, e non dobbiamo avere paura dei venti, ma attenzione a come dispiegare le vele.
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