Cultura

Ritratto resistente al femminile

Ritratto resistente al femminileDettaglio tratto da un «Tacuinum Sanitatis», manuale di scienza medica medioevale / foto Getty images

SALONE DEL LIBRO DI TORINO Intervista a Silvia Cavalieri per «L’argine delle erbarie» (Solferino). Nel romanzo, gli abusi dei fascisti ma anche le meno scontate dinamiche sessiste fra le fila dei partigiani. «Le guaritrici di campagna. hanno svolto un’azione secolare a sostegno di comunità già, a loro volta, marginali. E così sono venute fuori la Strulghina, la Zaira, l’Armida e la Liuba. Volevo illuminare i fili di una collettività dalla parte di chi meno aveva avuto voce nella Storia: le donne delle classi subalterne»

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 8 maggio 2024
Un incrocio di storie di una comunità rurale che popola quel territorio che si estende oltre gli argini del fiume Secchia – nella Bassa modenese – tra l’inizio degli anni Trenta e la fine della Seconda Guerra Mondiale. È L’argine delle erbarie di Silvia Cavalieri, romanzo d’esordio edito da Solferino (pp. 384, euro 20) e già premiato al festival InQuiete vincitore del concorso letterario «LetteraFutura» (2023). La prosa incantatoria di Cavalieri ci trasporta in luoghi che ci riportano alle atmosfere con cui il cinema neorealista catturava il Delta del Po, anche se qui a spiccare, fin dalle prime bellissime pagine,...
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