Rissa alla camera, Fico chiede scusa al Pd
Lenta, la discussione sul disegno di legge di revisione costituzionale che introduce il referendum propositivo va avanti alla camera. Nell’attesa che si esauriscano i tempi per gli interventi per via […]
Lenta, la discussione sul disegno di legge di revisione costituzionale che introduce il referendum propositivo va avanti alla camera. Nell’attesa che si esauriscano i tempi per gli interventi per via […]
Lenta, la discussione sul disegno di legge di revisione costituzionale che introduce il referendum propositivo va avanti alla camera. Nell’attesa che si esauriscano i tempi per gli interventi per via del contingentamento, e si acceleri così la lunga votazione degli emendamenti (conclusione prevista per la fine della prossima settimana), nell’aula della camera scoppia il finimondo. Succede che il deputato M5S D’Ambrosio faccia il gesto delle manette verso i banchi del Pd (sembrava rivolto al deputato Migliore, spiegherà poi che si riferiva a un ex parlamentare). Il Pd chiede al presidente Fico di espellerlo dall’aula, Fico dice che deciderà successivamente con i questori. Allora il Pd abbandona l’aula e Fico si lascia scappare un «arrivederci» assai provocatorio. Vola in effetti un faldone che per poco non lo colpisce. Seduta sospesa. Nel frattempo il deputato Pd Marattin si rivolge a muso duro al deputato 5S Zolezzi che sta riprendendo tutto con il telefono, gli dice non elegantemente di ritirare l’apparecchio. E gli dà uno schiaffo. I 5 Stelle riprendono anche questo. Poi Fico riprende la parola e si scusa con il Pd: «Non dovevo dire arrivederci, quando questa presidenza sbaglia lo ammette».
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