Rispunta il fantasma di Haider
Il voto in Austria Destra xenofoba a valanga, quasi certa una nuova «Grossen Koalition» formata da socialdemocratici e popolari, che tengono nonostante il calo di consensi. Bene i Verdi, exploit dei populisti della Fpoe, che arrivano al 21,4%
Il voto in Austria Destra xenofoba a valanga, quasi certa una nuova «Grossen Koalition» formata da socialdemocratici e popolari, che tengono nonostante il calo di consensi. Bene i Verdi, exploit dei populisti della Fpoe, che arrivano al 21,4%
«Bocciati ma prolungati» come titola il settimanale Profil. Solo per un pelo hanno conservato la maggioranza assoluta, i partiti della ormai ex «Grossen Koalition», socialdemocratici (Spoe) e popolari (Oevp). Prolungati perché di nuovo questa pare l’unica maggioranza politicamente possibile. La Spoe è al 27,1%, un 2,2% in meno, suo minimo storico. Con lo stesso calo dei popolari (23,8%), il distacco tra i due partiti è rimasto lo stesso. Ai popolari, in avanzata alle regionali di quest’anno, non è riuscito l’agognato sorpasso della Spoe che ha festeggiato la sua tenuta al primo posto. «Mentre quasi tutti i leader europei negli ultimi due anni di crisi sono stati puniti dagli elettori» si consolano i socialdemocratici che troppo tardi sono diventati combattivi. Prolungati, ma non è scontato, perché esiste anche un’altra maggioranza per ora solo aritmetica di centro destra, popolari, Fpoe e team Stronach.
Il vero vincitore del voto di domenica è la destra populista e xenofoba della Fpoe di Hans Christian Strache, successore del defunto Joerg Haider, al 21,4%, con una crescita del 4%, quasi allo stesso livello dei popolari. In televisione – dove tutti i partiti hanno avuto lo stesso spazio a disposizione – si era mostrata più moderata nei toni e più sociale, ma nelle piazze si è scatenata cavalcando la protesta antieuropea in chiave nazionalista: «Non vogliamo pagare per le colpe del sud». Un risultato inaspettato considerando il tracollo clamoroso subìto dalla Fpoe solo pochi mesi fa in Carinzia, la loro roccaforte, dove hanno perso il governo regionale, perdendo il 27% dei loro voti. La nuova regione dove la Fpoe da ieri risulta primo partito col 25% si chiama Stiria, dove il calo degli ex grandi partiti è stato maggiore. Lì la coalizione di socialdemocratici e popolari al governo ha concepito un patto di riforma – lodato dalla maggioranza dei media -, cosa che su scala nazionale non era possibile fare per la diversità di posizioni. Una semplificazione amministrativa che ha ridisegnato «dall’alto» i paesi, sciogliendo e unificando comuni. I sindaci della Stiria si sono ribellati in modo trasversale, invitando la popolazione a non votare né socialdemocratico né popolare. A raccoglierne i frutti è stato Strache.
Il multimilliardario austrocanadese Frank Stronach è entrato in parlamento col 5,8%, ma era sceso in campo un anno fa per diventare cancelliere raccogliendo grandi consensi. Inutili i 25 milioni investiti nella sua campagna elettorale, perché più compariva in scena, più scendeva il consenso, altro fatto che ha favorito la Fpoe. Il Bzoe, una sua costola, non ha raggiunto il quorum del 4%. I Neos, nuova formazione non convenzionale di giovani liberal ma liberista in economia c’è l’ha fatta, col 4,8% dei voti. Pnk, il gruppo di Matthias Strolz, ha tolto voti ai Verdi più che ai popolari.
Al Museumsquartier di Vienna, dove i Verdi hanno allestito la loro festa, abbiamo seguito i risultati elettorali. «Il migliore risultato che abbiamo mai avuto su scala nazionale» dice la leader Eva Glawischnig, accolta come una star. L’ 11,5% – + 1,1% – non è male, ma la delusione è fortissima lo stesso. Le previsioni erano intorno al 15%. Un 1% dovrebbe ancora aggiungersi col voto per posta. L’obiettivo era il sorpasso della Fpoe e l’approdo al governo con Spoe e Oevp nel caso fossero risultati necessari i voti verdi per la maggioranza assoluta. Ma così non è andata.
Come mai i tanti scandali sollevati dai Verdi che hanno coinvolto la Fpoe non hanno inciso sul voto? Per Albert Steinhauser, deputato verde responsabile della giustizia, «è un mistero, solo in Carinzia sono stati puniti pesantemente, non ne potevano più dopo tanti anni di Haider. Ma al resto del paese quell’argomento non interessa. Credo poi che molti elettori abbiano votato Fpoe per rabbia contro la coalizione. Ma non mi spiego il risultato perché i temi tipici della Fpoe, gli immigrati e l’Europa non erano centrali in questa campagna elettorale». Le braccia tese durante le manifestazioni non disturbano i suoi elettori? «Compaiono sempre dei neonazisti alle loro manifestazioni, ma la gente è diventata indifferente, la cosa non spaventa. Da 25 anni noi ne parliamo ma a loro non nuoce, ma sono sorpreso che abbiano superato anche il problema corruzione. Attualmente il nucleo della Fpoe è tutto di estrema destra, è persino peggiore rispetto al periodo in cui il leader era Joerg Haider».
Incrociamo anche David Ellensohn, capogruppo dei Verdi al comune rossoverde di Vienna, che ci fornisce dati in cui il mondo è ancora al suo posto, con interi quartieri della capitale austriaca che vedono i Verdi affermarsi come primo partito. «La Fpoe non è al governo in nessun comune – sottolinea Ellensohn -, in nessuna regione e speriamo che non torni al governo nazionale».
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