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Risarcimenti nel mondo, il record è negli Usa

Amianto/1 In Francia ci sono due fondi, in Spagna si fa causa allo Stato e in Inghilterra si chiede un’indennità. Pure in Grecia pagano gli armatori

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 9 novembre 2023

Nel resto del mondo ottenere risarcimenti per i marittimi è spesso più semplice. In Grecia ad esempio i marittimi possono fare causa o chiedere risarcimenti sia allo stato, se si è stati militari o lavorato per compagnie navali pubbliche, che agli armatori, in quello che a tutti gli effetti è un tribunale speciale con tempi di risoluzione abbastanza rapidi, intorno all’anno o 18 mesi al massimo.

In Francia ci sono due fondi dedicati: il Fiva (Fondo di compensazione per le vittime dell’amianto) e il Fcaata (Fondo per la cessazione anticipata dell’attività dei lavoratori dell’amianto), con vari riconoscimenti a seconda del tasso di invalidità. Dai 22 mila euro per la placca pleurica con un tasso di invalidità del 5 per cento ai circa 30 mila per asbestosi con un invalidità al 10 per cento al compimento dei 60 anni. Sono riconosciuti anche i «danni da ansia», come nella sentenza dell’agosto 2019 quando 45 sottufficiali della marina esposti all’amianto tra il 1950 e il 2000 fecero condannare lo stato a risarcirli – tra i 3 e 10 mila euro ciascuno – perché temevano di sviluppare sintomi e patologie.

In Spagna vanno per la maggiore le cause nei confronti dello stato. Ad oggi il ministero della difesa ha riconosciuto 82 casi di decessi per cancro causati dall’amianto nella marina, su un totale di 112 pratiche. Il risarcimento è stato intorno ai 100 mila euro per le vedove e 10 mila per i figli.
In Inghilterra i marinai che soffrono di patologie legate all’amianto come asbestosi e mesotelioma possono richiedere l’indennità per infortuni sul lavoro. L’importo del risarcimento corrisposto può variare dalle 10 mila sterline al milione, a seconda dell’esposizione avuta durante la sua vita.

Negli Stati Uniti, se si è navigato in acque territoriali americane, e si può provare con documenti o testimonianze, un qualsiasi marittimo anche non statunitense può richiedere risarcimenti a tutte le compagnie che fornivano materiali o componenti alle navi su cui navigavano, visto che fino a quarant’anni fa praticamente in tutti i pezzi c’era amianto. Quindi ci si può rivolgere a chi forniva caldaie, valvole, guarnizioni, tubi e via dicendo. Se nel frattempo le compagnie sono fallite, ci sono i Trust o quelle che hanno assorbito o comprato quelle vecchie a cui rivolgersi.
In Italia se fallisce una compagnia finisce lì. Per il caso statunitense va aggiunto che sono gli studi legali a investire su questo tipo di cause perché pensano di ottenere qualcosa. Quindi le cause che si concludono con risarcimenti sono altissime.

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