È complicato, e provoca una specie di mestizia, confrontare i budget che i paesi occidentali destinano al settore culturale – e in specie per l’acquisto di opere d’arte – e le poche risorse messe sul piatto dall’Italia. Accade però che le acquisizioni abbiano qualche volta un valore che prescinde da quello del denaro speso. In alcuni casi, queste integrazioni del patrimonio pubblico avvengono in modo quasi naturale, come per l’aggiunta di un tassello che mancava, trovato nel mucchio informe e disordinato dei pezzi ancora senza destinazione. Spesso l’incastro, come per un puzzle, avviene dopo aver studiato il singolo pezzo e...