Rigenerare la Terra per contrastare l’emergenza clima
La Terra è un sistema vivente biologico auto-organizzato e auto-regolato. È auotopoietica. Ha evoluto la sua biodiversità e la sua biosfera in miliardi di anni. Attraverso la biosfera crea e […]
La Terra è un sistema vivente biologico auto-organizzato e auto-regolato. È auotopoietica. Ha evoluto la sua biodiversità e la sua biosfera in miliardi di anni. Attraverso la biosfera crea e […]
La Terra è un sistema vivente biologico auto-organizzato e auto-regolato. È auotopoietica. Ha evoluto la sua biodiversità e la sua biosfera in miliardi di anni. Attraverso la biosfera crea e regola i suoi sistemi climatici. Il sistema gaiano autoregola la temperatura globale, il contenuto atmosferico, la salinità degli oceani, mantenendo l’infrastruttura per la vita che persiste e si evolve. Il cambiamento climatico è dovuto allo sconvolgimento dei processi di autoregolazione della terra attraverso l’uso di energia fossile «spazzatura» (carbone, petrolio, gas) che la terra ha fossilizzato per 600 milioni di anni e messo sottoterra. L’emergenza clima, è radicata nella colonizzazione della terra, delle risorse dei suoi ecosistemi e delle sue diverse culture. Il falso presupposto che la terra sia materia inerte ha ridotto la terra vivente a una miniera di materie prime a vantaggio di un sistema industriale inefficiente, dispendioso e inquinante. La visione del mondo della terra morta, che inizia con l’estrazione, lo sfruttamento e la manipolazione delle risorse, è funzionale al paradigma tecnologico che è cieco alle superiori tecnologie viventi della natura. L’ingegneria genetica e climatica, la geoingegneria, l’ingegneria del carbonio sono basate su un profondo negazionismo: la negazione del fatto che la terra è viva, le sue tecnologie di organizzazione, rigenerazione e rinnovamento della vita sono complesse. I nostri strumenti di ingegneria sono rozzi e goffi in confronto alla sua sofisticatezza.
Continuando a ignorare il potenziale delle piante e del suolo vivente di raffreddare il pianeta, affaristi e profittatori stanno cercando di creare un’industria di «cattura e stoccaggio del carbonio». Questi investimenti sono resi artificialmente redditizi per le multinazionali a costo del pianeta e delle persone.
La rimozione di tutte le emissioni annuali di carbonio dell’umanità costerebbe più di 5 trilioni di dollari all’anno. Lo afferma Bill Gates nel suo libro Clima: come evitare il disastro climatico. Gates ammette inoltre che «si tratta probabilmente della soluzione più costosa». Nonostante ciò, egli sta investendo nella società canadese Carbon Engineering. Così come Elon Musk, che ha annunciato quest’anno che sta finanziando una gara da 100 milioni di dollari per tecnologie di cattura del carbonio.
Le tecnologie industriali di cattura e stoccaggio del carbonio possono continuare ad operare solo attraverso massicci sussidi pubblici. Investire in tali soluzioni inefficienti permette all’industria dei combustibili fossili non solo di continuare a inquinare ma anche di continuare a racimolare soldi pubblici, i nostri soldi.
Le multinazionali e i miliardari stanno dirottando le nostre risorse pubbliche, il denaro pubblico, le istituzioni pubbliche per lubrificare e perpetuare la loro macchina dell’avidità in un continuo negazionismo delle tecnologie più sofisticate che la natura offre.
Le vere soluzioni ai cambiamenti climatici stanno nel lavorare in modo non violento con la terra, con la sua biodiversità di piante e con gli organismi del suolo, con le sue tecnologie ecologiche, con le sue economie viventi. Le false soluzioni continuano a proliferare sul cammino della separazione e della superiorità, dell’avidità e del controllo, del profitto e del potere, della manipolazione e del dominio, che hanno causato un’emergenza esistenziale per la nostra specie.
Siamo membri di una sola famiglia della terra e parte della rete della vita intessuta dalla biodiversità, non possiamo e non viviamo al di fuori della rete alimentare e della rete della vita. Ogni illusione di separazione e di superiorità, di padronanza e di controllo rompe la fragile rete e i cicli ecologici che sostengono la vita sulla terra. L’arroganza del pensare che la natura non ha creatività e che solo gli umani siano intelligenti è parte di una visione del mondo imperfetta, obsoleta e coloniale che non ha posto in un mondo rigenerativo.
Le tasse e gli investimenti pubblici devono andare a proteggere il bene pubblico comune, e quindi rigenerare la biodiversità delle piante e del suolo. E’ attraverso la rigenerazione ecologica che si potrà raffreddare il pianeta, fornendo cibo e sicurezza di sostentamento attraverso l’impulso a economie circolari locali.
Dobbiamo promuovere una visione ecologica del mondo, comprendere che la terra è viva, e noi siamo parte di lei, non i suoi padroni. Lavorando con la terra possiamo aiutarla nel processo di rigenerazione in modo che continui a raffreddare il pianeta come ha fatto per millenni.
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