Riformare la chiesa o liberarsene?
Fulmini e saette Il successo di critica e di pubblico di papa Francesco sta illudendo i cattolici che l’oscuro autunno della Chiesa si sia provvidenzialmente capovolto in una brillante primavera. È così? La […]
Fulmini e saette Il successo di critica e di pubblico di papa Francesco sta illudendo i cattolici che l’oscuro autunno della Chiesa si sia provvidenzialmente capovolto in una brillante primavera. È così? La […]
Il successo di critica e di pubblico di papa Francesco sta illudendo i cattolici che l’oscuro autunno della Chiesa si sia provvidenzialmente capovolto in una brillante primavera. È così? La Chiesa cattolica ha superato la propria crisi? Era ed è, questa, una sua crisi contingente, causata (assicura sicumeramente Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant’Egidio su Rai3 il 13 febbraio 2014) dal fatto che la Chiesa si era temporaneamente ammalata di una malattia non sua, cioè della crisi della civiltà moderna?
O, invece, la Chiesa è una istituzione (antica) che non serve più anzi ostacola il passaggio ad una nuova civiltà, come lo Stato è una istituzione (moderna) che non serve più anzi ostacola il passaggio alla nuova civiltà degli esseri umani creativi e autonomi e solidali?
Fatto sta che in questo momento sono in molti a voler riformare la Chiesa: la maggioranza dei fedeli (vedi il sondaggio commissionato da “Univision” fra i cattolici di tutto il mondo), Hans Küng venerando teologo cattolico (vedi intervista a ‘la Repubblica’ del 10 febbraio 2014), Vito Mancuso giovane teologo cattolico, Eugenio Scalfari vecchio teologo laico, e persino papa Francesco personalmente di persona.
Ma. Ma nessuno di questi volenterosi riformatori, incomprensibilmente i teologi, comprensibilmente papa Francesco, si fa la domanda delle domande: la Chiesa era nel progetto di Gesù?
Secondo il gioioso teologo cattolico Matthew Fox, non è detto.
Obiezione tradizionale dei cattolici, Vangeli Canonici alla mano: È scritto: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa.” Mt 16,18.
Sentiamo cosa risponde Fox, autore di In principio era la gioia, Fazi 2011, intervistato per ‘la Repubblica’ del 5 aprile 2012 da Francesco Pacifico.
Pacifico: “Come Lei testimonia, un suo amico, di fronte a papa Giovanni XXIII e al giovane Ratzinger, disse che secondo alcuni studi Gesù non avrebbe mai detto a Pietro: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa.’ ”
Fox: “Sì. Giovanni XXIII rise e disse: “Beh, meglio se scendo da questo trono allora ”. E aggiunge, chiarendo, Fox: “Gran parte degli studi biblici concorda che Gesù non disse queste parole, essendo esse un gioco di parole in greco e Gesù non sapeva il greco. Furono quasi certamente aggiunte quando la questione dell’autorità della Chiesa si fece più urgente.”
Concordo con Fox – l’argomento mi pare decisivo. Del resto, a considerare filologicamente le parole verosimilmente pronunciate e analizzare storicamente gli atti effettivamente compiuti di Gesù di Nazaret, cioè senza pregiudizi ideologici (i Vangeli sono libri scritti con il pregiudizio ideologico che Gesù di Nazaret e Gesù Cristo siano la stessa cosa e la stessa persona), Gesù non ha progettato una Chiesa esemplata sull’Impero, ma una Comunità di Comunità.
La Chiesa l’hanno voluta e costruita i cristiani, capovolgendo, alcuni volontariamente altri meno, il dettato delle sue parole e l’agito dei suoi atti. Questo mostra e dimostra a chiare lettere il Vangelo laico secondo Feliciano – che trovi nel mio sito-officina: www.pasqualemisuraca.com
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