Se permettete parliamo di rifondazione melodica. O del lirismo. Melodia alla lettera altro non è che la successione di suoni in orizzontale. Ma da tempo il termine è associato a qualcosa di suggestivo e chiaro da recepire. In un contesto in cui lirismo e radicalità si fondono in un andamento rizomatico, il trio formato da Ingrid Laubrock (sassofoni), Brandon Lopez (contrabbasso) e Tom Rainey (batteria) nell’immenso album intitolato No es la Playa (Intakt) fa proprio questo: rifonda la melodia. Esemplare a questo proposito è la title track. L’idea della ballad con una parte tematica «aperta» (tendenzialmente atonale) di bellezza superlativa vi è omaggiata, amata, decostruita. Laubrock è superba nella tecnica, nel recupero dell’eredità bop e nell’ideazione post-free. Delicata ma «mentale» nella parte espositiva, alterna poi insistiti episodi di note veloci, frasi smozzicate, «continui» con improvvisi guizzi iper-acuti e varianti materiche del registro. È la consacrazione come solista di questa musicista tedesco-statunitense già nell’olimpo del jazz oltre il jazz come compositrice e leader di ampi organici.