«Le elezioni ci consegnano un Paese in cui per la prima volta nella storia repubblicana il partito più votato è erede della formazione dei nostalgici del fascismo»: è l’incipit del documento approvato ieri dalla direzione nazionale di Rifondazione comunista. Due i fattori messi in rilievo: ha vinto la destra ma non c’è stata «una crescita impetuosa» quanto una redistribuzione di voti a favore di FdI in un contesto di crescente astensionismo, il resto l’ha fatto una legge elettorale altamente distorsiva; dopo anni di politiche neoliberiste, «di svuotamento della democrazia costituzionale e di cancellazione di un’alternativa di sinistra, è cresciuto enormemente...