Rifiuti a Roma, i 5 Stelle si spaccano sulla discarica
Maggioranza a pezzi Tensioni interne ai pentastellati: dodici consiglieri votano con le opposizioni contro il nuovo sito a Valle Galeria. Ma la sindaca Raggi non esclude di andare avanti
Maggioranza a pezzi Tensioni interne ai pentastellati: dodici consiglieri votano con le opposizioni contro il nuovo sito a Valle Galeria. Ma la sindaca Raggi non esclude di andare avanti
Per la prima volta la maggioranza del Movimento 5 Stelle in Campidoglio si frantuma. Avviene sui rifiuti, in occasione della votazione di due mozioni presentate dalle opposizioni di Fratelli d’Italia e Partito democratico che chiedono alla sindaca di ritirare la delibera che colloca una discarica nell’area di Valle Galeria, ai confini nordoccidentali del territorio capitolino. La bocciatura dell’amministrazione Raggi è indice delle tensioni interne al gruppo capitolino ma per certi versi va oltre, segna un rompete le righe molto più profondo: hanno votato contro la sindaca anche consiglieri che non possono considerarsi suoi avversari interni e che però non consideravano accettabile quella discarica, al di là delle inevitabili conseguenze politiche del voto di ieri.
È UNA BOCCIATURA che risente della confusione che regna all’interno del M5S romano, in particolare sulla complicatissima partita dei rifiuti. Secondo il piano industriale elaborato da Ama, l’azienda comunale che gestisce la nettezza urbana, bisogna assolutamente collocare dei nuovi impianti. Si considera addirittura l’opzione clamorosa di programmare l’installazione di un termovalorizzatore: consentirebbe di chiudere il ciclo dello smaltimento senza ricorrere ad aiuti esterni ma cozzerebbe con lo spirito ecologista del M5S delle origini.
«Avrete di nuovo bisogno di me» era stata la profezia di Manlio Cerroni, il grande monopolista del business dei rifiuti e delle discariche a Roma e nel Lazio. Ogni giorno che passa, e ogni giorno che da Campidoglio e Regione non si prospettano soluzioni alternative, quella profezia rischia di avverarsi. L’amministrazione grillina in questi anni aveva cercato di scongiurare l’emergenza continua incrementando la raccolta porta a porta e incoraggiando il riciclo. Non aveva funzionato, e allora, Virginia Raggi aveva indicato per una possibile discarica l’area di Valle Galeria, non distante dal mega-impianto di Malagrotta gestito da Cerroni e chiuso anni fa dall’amministrazione comunale di Ignazio Marino. La scelta del posto era avvenuta nonostante le opposizioni di cittadini e ambientalisti, che lamentano di avere già accettato per anni una discarica in quel quadrante, e con il parere contrario dei dipartimenti ambiente e urbanistica del Campidoglio e dell’Enac, per via della vicinanza dell’aeroporto di Fiumicino.
LE VOCI CONTRARIE alla discarica si erano materializzate già ieri mattina davanti all’assemblea capitolina. Assieme a comitati e associazioni c’erano anche tre esponenti del M5S: la consigliera comunale Simona Ficcardi, il presidente della commissione parlamentare ecomafie Stefano Vignaroli e il consigliere regionale Marco Cacciatore. Tre diversi livelli di rappresentanza che hanno anticipato la spaccatura nel M5S. Era stata Ficcardi: «Per quanto mi riguarda la mozioni di FdI avrà il mio voto favorevole: sono consapevole della situazione in Valle Galeria». Il suo collega Roberto Di Palma aveva allargato la questione anche alle competenze, di pianificazione e raccordo tra territori, in capo alla Regione Lazio: «Ha la responsabilità di avere imposto in una trattativa con Roma Capitale di fare una delibera entro il 31 dicembre», aveva detto di Palma. In serata, in Campidoglio, una riunione dei consiglieri di maggioranza ha ribadito «piena fiducia alla sindaca Virginia Raggi». Solo che la sindaca non esclude di voler andare avanti con la discarica, nonostante la mozione e la ribellione della sua maggioranza.
IL VOTO IN AULA non era affatto imprevisto. Ma Cerroni, si diceva, incombe. Perché nel risiko degli impianti e della loro disposizione nel Piano rifiuti regionale a questo punto la mancata discarica di Valle Galeria potrebbe essere utilizzata da quelli che spingono per la riapertura di un altro mega-impianto, anche questo sotto il controllo di Cerroni: quello di Borgo Montello, nel territorio di Latina. Una situazione del genere, e con la recentissima chiusura della discarica di Colleferro, a sud della capitale, potrebbe volgere a favore del contestato impianto. Nel frattempo da Regione e Comune si predispone l’ennesimo piano di emergenza: i rifiuti verranno inviati per lo smaltimento alle discariche di altre regioni.
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