È stata organizzata per lunedì 8 maggio, una serata per ricordare Ada D’Adamo, la giovane studiosa di spettacolo che una morte crudele ha sottratto in particolare alla critica e alla danza di cui era una delle specialiste più aggiornate e progressive, oltre naturalmente che ai suoi affetti più cari. Ma anche alla scrittura: un suo libro, poetico e drammatico, e a tratti crudele nella sua realtà autobiografica, sua prima opera letteraria dal titolo Come D’aria (Elio Editore), aveva superato (proprio alla vigilia della sua morte) la selezione nella prima votazione per il premio Strega, ed è rimasto attualmente in gara, nonostante la sua autrice sia così tragicamente scomparsa. La serata avrà luogo al teatro Argentina, dove lei per altro aveva cominciato a lavorare chiamata dall’allora direttore del Teatro di Roma Mario Cartone, per redigere testi e documentazione attorno agli spettacoli e ai progetti che in quella stagione particolarmente vivace prendevano corpo. Da allora lei ha continuato a girare, assistere e verificare lo «stato dell’arte», nonostante non abbia mai voluto abbandonare la cura della figlioletta malata (esperienza narrata appunto nel libro). Ha conosciuto moltissime persone, e tutti l’hanno amata e stimata, e saranno molti di quei suoi amici affezionati a leggere al pubblico dell’Argentina quelle pagine, in una sorta di staffetta affettiva.