Elezioni americane, le prime pagine dal 1972 a oggi
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Elezioni americane, le prime pagine dal 1972 a oggi

05 novembre 2024

A cura di: Redazione

Con Elettorale Americana il manifesto racconta il voto del 2024 negli Stati uniti. Dai caucus dell’Iowa al Super Tuesday fino all’Election Night, articoli, reportage, approfondimenti, video e podcast dei nostri corrispondenti Marina Catucci, Luca Celada e tanti altri.

Il podcast sulle elezioni presidenziali del 2024

5 novembre 2024

Sfida all’ultimo voto tra Kamala Harris e Donald Trump, sempre più senza freni.

20 gennaio 2021

Joe Biden si insedia come 46mo presidente degli Stati uniti. La vicepresidente è Kamala Harris, prima donna della storia.

6 gennaio 2021

Convocata da Trump, una folla assedia e invade il Campidoglio interrompendo la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden.

2020

In una America sempre più divisa, anche dalla pandemia di Covid-19, Donald Trump perde le elezioni.

2016

Contro ogni pronostico, Donald Trump vince le elezioni e approda alla Casa bianca. Hillary Clinton trionfa nel voto popolare ma non basta.

2012

Barack Obama trionfa per la seconda volta. L’America svolta a sinistra sui matrimoni per tutti e l’uso di marijuana a scopo ricreativo.

2008

Un voto storico. Un afroamericano entra alla Casa bianca da presidente degli Stati uniti. Una affluenza record chiude l’era di Bush jr., segnata da guerre in Medio Oriente e una crisi economica mondiale generata dalla finanza spericolata di Wall Street. “Indovina chi viene a cena”, è la prima pagina del manifesto, che cita il film del ’67 con Sidney Poitier. Una prima che vince il premio Ferrari per la migliore copertina dell’anno.

2004

Due copertine celeberrime. Peccato che la prima sia sbagliata. Con un infortunio giornalistico grave, il manifesto si fida dei primi risultati e assegna la vittoria al democratico John Kerry. Il giorno dopo l’amara verità. Gorge W. Bush vince tranquillamente il suo secondo mandato.

2000

Le elezioni più lunghe e contestate della storia americana. Un caos elettorale in alcuni seggi della Florida sfila il verdetto sul vincitore dalle urne e lo affida alla Corte suprema di Washington, che a stretta maggioranza interrompe i conteggi e le liti e assegna la vittoria elettorale al repubblicano George W. Bush. Al Gore, vicepresidente democratico e ambientalista, concede la sconfitta.

1996

Bill Clinton vince per la seconda volta. Il primo democratico a ottenere il secondo mandato dopo Franklyn Delano Roosevelt. Le camere però restano ai repubblicani.

1992

Vince Bill Clinton, giovane governatore democratico dell’Arkansas.

1988

George Bush sr., vice di Reagan ed ex capo della Cia, arriva alla Casa bianca. Ma perderà quattro anni dopo.

1984

Il repubblicano Ronald Reagan strappa a furor di popolo il secondo mandato.

1980

Ronald Reagan vince le elezioni, infliggendo ai democratici una sconfitta impressionante.

1976

Il democratico Jimmy Carter vince di misura. Molto tiepido il manifesto: “I democratici non hanno fatto meno disastri dei repubblicani”.

1974, il Watergate

Richard Nixon si dimette l’8 agosto 1974 subito prima del voto di impeachment contro di lui da parte del Congresso. Gli succede per un paio d’anni il vice Gerald Ford.

1972

Richard Nixon, contestatissimo dalla sinistra di tutto il mondo, ottiene il secondo mandato dopo quello del 1968. Sono gli anni del golpe in Cile, del piano Condor in America latina, della svolta diplomatica con la Cina comunista. Ma anche quelli del Watergate, uno scandalo iniziato il 17 giugno 1972 con lo spionaggio a danno dei democratici nel Watergate Hotel di Washington D.C.