Altri cinque giorni di lockdown anti-coronavirus in Cisgiordania. Tutti a casa e tutto chiuso, ad eccezione di supermercati, panifici e farmacie. L’esecutivo guidato dal premier palestinese Mohammed Shtayyeh spera in questo modo di spezzare la catena dei contagi che in Cisgiordania (e a Gerusalemme Est) ha fatto registrare negli ultimi giorni quasi 2mila nuovi casi positivi (in totale sono 4930, 21 i decessi). Shtayyeh insiste sulla chiusura dei valichi tra Israele e Cisgiordania e, minacciando iniziative a livello internazionale, denuncia la «passività» del governo Netanyahu di fronte alla gravità della situazione. Passività denunciata con forza anche dalla scienziata israeliana Siegal...